Robin Williams, otto anni dalla morte del genio della comicità

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Di Andrea Pastore

Robin Williams è stato uno dei più grandi comici che il cinema statunitense ci ha mai regalato. Simpatico, sopra le righe, geniale nelle sue interpretazioni. Ma come tanti geni della comicità ha nascosto a molti un lato oscuro a tutti, quello di un uomo malato. Questo lo ha portato a sessantatré anni a compiere l’insano gesto suicidandosi. Una perdita immensa per tutti gli amanti del cinema

Un genio trasformista: Robin Williams ed i suoi ruoli memorabili

Robin Williams è stato senza ombra di dubbio uno degli attori americani più amati di sempre. Iniziò la sua carriera a teatro, salvo poi spostarsi sul mondo del cinema. Sul finire degli anni 70 il ruolo dell’alieno Mork nella serie televisiva Mork & Mindy fu il suo trampolino di lancio. Durante i primi anni ’80 alternò al fortunato ruolo una carriera da stand-up comedian. Il successo ottenuto fu tale che lo proiettò sotto la luce dei riflettori. Tuttavia il primo vero ruolo nel cinema avvenne con Popeye – Braccio Di Ferro, dove si trasformo nel famoso marinaio dei cartoni animati.

Da quel momento in poi una lunga discesa di interpretazioni fortunate lo portarono ad entrare nel cuore delle persone, ansiose di vederlo sugli schermi di tutto il mondo.

Lo spartiacque che dimostrò la sua versatilità fu tuttavia il memorabile ruolo del dj dell’esercito americano Adrian Cronauer in Goodmorning Vietnam. Fu concessa all’attore la possibilità di improvvisare e questo si rivelò un azzardo più che riuscito, visto che per il ruolo Williams venne candidato al premio Oscar.

Nel 1989 ebbe grande successo con il ruolo di professore in L’Attimo Fuggente. Seguirono altre commedie di successo, tra cui Hook – Capitan Uncino, in cui recitò il ruolo di un Peter Pan cresciuto e senza più sogni diretto da Steven Spielberg.

Tuttavia saranno gli anni 90′ la “golden age” dell’attore, con pellicole come Mrs Doubtfire – Mammo per sempre, Jumanji, Will Hunting (per cui riceverà l’Oscar come attore non protagonista), Flubber – Un Professore tra le nuvole, Al dì la dei sogni, Patch AdamsJakob il bugiardo e L’uomo bicentenario. Tutti film ricamati e resi unici dalla libertà di improvvisazione concessa al genio comico di Williams.

Nei primi anni duemila avvenne la svolta artistica che lo portò a misurarsi in film più oscuri e drammatici. Ottenne un discreto successo di pubblico. seppur non ai livelli della commedie precedenti.

Tornò tuttavia in auge interpretando il presidente Theodore Roosevelt a fianco a Ben Stiller in Una notte al museo.

Questo è probabilmente stato l’ultimo ruolo famoso dell’attore americano prima dell’insano gesto. L’11 Agosto del 2014 infatti si impiccò con una cinghia. Venuto a sapere di essere affetto dal Morbo di Parkinson non ebbe il coraggio di affrontare la malattia, entrando in uno stato di forte depressione. La notizia scosse milioni di persone sparse nel mondo, e tutt’ora la mancanza del suo genio creativo è evidente agli occhi di tutti.

Ci sono personaggi destinati a diventare leggenda e Robin Williams è uno di quelli. Una fiaba, la sua, che non ha avuto un lieto fine, ma che ha lasciato nei nostri cuori momenti di allegria contagiosa…e quelli si che restano immortali.

Andrea Pastore

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