Il Festival di Sanremo 2023 si è concluso tra polemiche musicali, di rappresentazione queer e femminista, ma soprattutto con le proteste della politica. Tra queste anche le parole di Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità contro il cantante Fedez. 

Nella seconda serata del festival Fedez infatti ha proposto un freestyle preparato che ha toccato diversi temi di attualità, dalla trattativa Stato-Mafia all’aborto. Fedez non si è fatto mancare l’attacco alle parole di Eugenia Roccella che, durante un’intervista, ha espresso la sua opinione sull’aborto definendolo “purtroppo” un diritto.

Secondo la ministra si parla troppo di aborto. Tutta questa insistenza dimostra soltanto che la sinistra è scollegata da veri bisogni delle italiane, dice. Un’affermazione sbagliata da diversi punti di vista. Dà molto da ragionare il fatto che Roccella sia stata presentata come pacata e capace di dare risposte ragionate (strategia di politeness), quando al contrario sembra che le sue parole siano sempre un passo fuori posto e facilmente attaccabili. L’aborto è una questione di sinistra? Affermando questo Roccella si pone in una posizione complicata, soprattutto per il ministero che guida.

A scollegarsi dai veri bisogni delle e degli italiani sembra quindi la ministra stessa. Affermare che il diritto all’aborto è un lutto non è buon senso, ma al contrario ha tutti i contorni di una precisa ideologia. Ecco perché non si può lasciare il dibattito sull’aborto in mani sbagliate.

Eugenia Roccella su prestigio sociale maternità - photo credits: web
Eugenia Roccella – photo credits: web

Cosa ha detto Fedez sull’aborto?

Fedez non ha improvvisato le proprie rime nella seconda serata del Festival di Sanremo. Il freestyle del cantante ha scoccato diverse frecce al cuore di temi di attualità molto discussi nelle ultime settimane. Questo ha acceso l’allarme del governo. È diventato “il caso Fedez” per alcune delle strofe cantate, dalle trattative Stato-Mafia, al movimento #freenipple, fino al tema dell’aborto.

Ecco il testo del freestyle di Fedez:

Dedico io quando venire bro, me lo preparo
Come Matteo Messina Denaro
Secondo a Sanremo con la vittoria dei Maneskin
free the nipple come Victoria dei Maneskin

Frate non sei primo in niente
sei primo in Fimi
che nella vita tutto ha un prezzo, pure gli streaming

Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite
forse è meglio il viceministro vestito da Hitler
Purtroppo l’aborto è un diritto
si ma non l’ho detto io, l’ha detto un ministro

Non è la prima volta che Fedez utilizza spazi pubblici per attacchi alla politica e ogni volta viene aspramente criticato. All’attacco diretto contro le parole di Roccella, la ministra non si è tirata indietro dal rispondere confermando la sua posizione sull’aborto.

Roccella risponde a Fedez: “Basta insistenza sul tema”

Per Eugenia Roccella è tempo di dire basta all’insistenza sul tema dell’aborto. Parlare di aborto si può sì, ma solo se si fa allo stesso modo della ministra o del governo Meloni. All’attacco diretto del cantante, risponde che la frase è stata decontestualizzata e che in realtà lei si riferisse al dolore dell’aborto

Il contrattacco a Fedez purtroppo non fa meglio dell’affermazione contestata a Roccella, anzi forse peggiora la sua posizione nel dibattito sul diritto all’aborto. Infatti la ministra afferma che tutta questa insistenza sull’aborto da parte della sinistra mostra come questa abbia perso sintonia con il movimento delle donne e i veri bisogni delle italiane. Secondo la ministra inoltre bisogna concentrarsi piuttosto sull’utero in affitto, costruendo una legge che lo renda reato universale.

Sulla citazione resa tristemente famosa ,”purtroppo, l’aborto è un diritto“, il “purtroppo” era riferito alla sofferenza delle donne che decidono di abortire per evitare una maternità non voluta. Secondo la ministra infatti nessuna donna compie questa scelta a cuore leggero, l’aborto è un lutto e le donne lo sanno.

Riscrittura del diritto all’aborto: secondo Roccella libertà è non praticarlo

L’Italia ha un problema e si chiama inverno demografico o calo delle nascite e il governo Meloni ha in mente una semplice soluzione: far nascere più bambini. Il fine giustifica il mezzo di propaganda dura utilizzato da personaggi come Roccella?

L’aborto è un lutto e solo le donne lo sanno“, ha detto Roccella in risposta a Fedez. Tale posizione sull’aborto è rivendicata dalla ministra come buon senso, ribadendo che le donne che abortiscono non sono contente di farlo e che non è un momento di felicità. Realtà come quelle di @ivgstobenissimo – che raccoglie su Instagram 28.500 follower – raccontano ogni giorno il contrario e non solo loro.

La ministra Roccella dichiara che la sinistra è lontana dai reali bisogni delle donne, ma a conti (o ideologia) fatti, sembra piuttosto il contrario. La retorica è sempre quella di non voler abolire la legge 194, ma di applicarla integralmente. Sono diverse le associazioni e l* attivist* che hanno rigettato la 194 come una legge giusta in materia di diritto all’interruzione volontaria di gravidanza.

La ministra Roccella continua però a ripetere che nelle intenzioni sue e del governo c’è quello di aggiungere diritti, non toglierli, come il diritto a diventare madre. Per questo parla dell’aborto come una “via di fuga”. La domanda allora è una: il governo si sta occupando degli obiettori e delle obiettrici di coscienza delle strutture ospedaliere e di prima accoglienza delle persone in gravidanza? No. La verità è quindi un’altra: si sta riscrivendo il concetto di diritto all’aborto, come il diritto di non abortire e di diventare madre. Un diritto mai negato, al massimo messo in difficoltà dall’assenza di politiche del lavoro e di parità di genere.

Seguiteci su Google News
Articolo di Giorgia Bonamoneta