Rodari, la fiaba luogo di tutte le ipotesi: la pedagogia della fantasia

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Di Stella Grillo

Gianni Rodari - Photo Credits:  © famiglia Rodari
Gianni Rodari – Photo Credits:  © famiglia Rodari

Rodari: il maestro e pedagogista eterno bambino che scrisse dei bambini e per i bambini. Quest’anno, il 23 ottobre, si celebra il centenario della sua nascita. Un tributo a chi, fra i primi, vide nell’immaginazione l’atto creativo per arrivare alla maturità adulta.

Rodari: fantasticheria e pedagogia

E’ spesso comune pensare all’atto immaginativo come vuota fantasticheria. Quasi come un ozio della mente, una parte effimera dell’attività del pensiero rispetto all’attenzione o ad altre funzioni. Tuttavia non è così: nella Grammatica della Fantasia, il primo testo teorico di Rodari non per bambini ma per chi si occupa di loro – i maestri, per esempio – il pedagogista asserisce una frase fondamentale per lo sviluppo della creatività: dobbiamo prima insegnare a inventare. La fantasia per Rodari è la condizione che determina l’apprendimento, qualunque esso sia:

”A chi ha fiducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola.”

Perché la fantasia di Rodari non è banalità

La pedagogia di Rodari è un eterno racconto sul mondo fantastico del bambino. Tuttavia, non svilisce né banalizza il concetto di immaginazione. Fantasia non è un bambino con abilità espressiva preponderante: è colui che immagina cose che non esistono, che ha la forza e il coraggio di fantasticare di un mondo migliore e che lotti per costruirlo. Compito dell’adulto è invogliare e pungolare quella fantasia, fornendo gli strumenti adatti al bambino affinché la creatività emerga.

Rodari e i suoi piccoli lettori - Photo Credits: © famiglia Rodari
Rodari e i suoi piccoli lettori – Photo Credits: © famiglia Rodari

La valorizzazione dell’immaginazione infantile è condizione necessaria per uno sviluppo ottimale della personalità. L’obiettivo del maestro di Omegna era il bisogno di creare l’uomo a partire dall’infanzia, un assunto teorico che riprende, a tratti, la pedagogia di Maria Montessori che, per prima, applicò alla sfera infantile la pedagogia scientifica:

«Occorre che l’adulto trovi in sé l’errore ancora ignoto che gli impedisce di vedere il bambino.»

Rodari: dimensione ludica dei testi e connubio fra favola e pedagogia

Rodari indagherà principalmente il mondo degli adulti e quello dell’infanzia, sottolineandone similitudini e differenze. La pedagogia del maestro permeava ogni sua opera senza sconfinare in testi prolissi o complessi: la didattica applicata era intrisa interamente da una dimensione ludica. I testi etici ed educativi ma anche scorrevoli e per nulla pedanti. Il fattore dominante è sempre e comunque quello di pungolare la fantasticheria dei bambini. Gianni Rodari era solito raccontare favole ai bambini senza finale: in questo modo stimolava i piccoli all’esercizio creativo e all’immaginazione poiché, erano proprio loro a dover trovare un finale consono alla storia raccontata dal maestro. Il bambino impara giocando e ancora meglio se la fantasia e il gioco simbolico si riflettono nel quotidiano.

La didattica del quotidiano

Come ben noto, lo stile di Rodari è estremamente leggiadro e armonioso: facile che si annidi nella mente di un bambino. Ma se per un bambino può apparire divertente, un adulto può riscontrare nei testi venature attuali se non addirittura politiche. L’insegnamento che si prefigge di donare ai piccoli è padroneggiare il linguaggio e le parole. Ma si rivolge anche al pubblico adulto: racconta gli ultimi, gli sfortunati, le bruttezze della vita quotidiana cantando la tolleranza.

”La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.”

La sua didattica e le tematiche si basano anche sui viaggi, animali e vicende surreali. Qualsiasi problema sociale, realtà e vizio dell’umanità si scontra con la favola che trova la sua dimensione nel quotidiano: ogni aspetto è rivisitato in chiave ironica attraverso l’attività immaginativa. L’immaginazione deve collocarsi all’interno del’educazione, perché la favola deve diventare strumento di conoscenza della realtà.

Grammatica della fantasia

La Grammatica della fantasia è l’unico testo di Rodari con valenza teorica: un’opera saggistica che inneggia la potenza dell’immaginazione e l’importanza del suo uso quotidiano, oltre che il carattere fondamentale dell’educazione alla creatività per i bambini. E’ attraverso il racconto favolistico che i piccoli imparano l’interpretazione del mondo. Fare quello che non si riesce a fare, è questa la stimolazione primaria del pedagogista di Omegna che ben dichiara in questa preghiera ai bambini:

E’ difficile fare
le cose difficili:
parlare al sordo,
mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate
a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi,
che si credono liberi.