Attualità

Runner e Coronavirus: c’è stata un’aggressione

Da quando è scoppiata l’epidemia del Coronavirus essere un runner in Italia è diventato un problema. Infatti, nonostante vengano rispettate le regole dei 200 metri dall’abitazione, continuano ad esserci segnalazioni di corridori insultati, nonostante la buona volontà di rispettare la legge. In un caso si è addirittura arrivati alle mani…

Runner e Coronavirus: il tabaccaio insultato

Il runner e tabaccaio Matteo, atleta semiprofessionista di Biella, ha raccontato di come, nonostante abbia rispettato la distanza dalla sua abitazione, sia stato ricoperto di insulti dai balconi. Il tutto a 150 metri da casa, durante la pausa pranzo e con nessuna persona in giro. Sono addirittura intervenuti i poliziotti che lo hanno invitato a tornare a casa, nonostante fosse nel completo rispetto della normativa. Dopo questo avvenimento Matteo ha deciso di correre indoor ma, visto che va al lavoro a piedi e porta fuori il cane a passeggiare, gli insulti sono continuati ad arrivare ugualmente, nonostante il totale rispetto delle regole.
(Fonte: www.newsbiella.it)

Runner e Coronavirus
Un runner con la mascherina (Credit: TOLGA AKMENGETTY IMAGES)

Anche in Gran Bretagna

L’odio nei confronti dei runner non è solamente in Italia ma anche in Gran Bretagna. È accaduto a dei corridori di un club inglese, additati di non rispettare le distanze di sicurezza. Per questo motivo i runner coinvolti sono stati colpiti da bicchieri e bevande gettati contro di loro. Questo verrà trattato come un reato come ha affermato il portavoce della polizia locale. Per quanto riguarda il presidente del club inglese ha consigliato a tutti i corridori di rispettare le regole e le distanze di sicurezza. Da tenere conto è il fatto che in Gran Bretagna non c’è alcuna limitazione per le distanze da casa.
(Fonte: atleticanotizione.myblog.it)

Un runner che corre liberamente (Credit: Gettyimages)

Picchiato con il cane

In provincia di Padova è accaduto questo fatto assurdo. Un ingegnere, uscito a fare jogging con il cane, ha incontrato due persone, padre e figlio, che lo hanno ricoperto di insulti per non avere la mascherina. L’ingegnere ha così risposto ai due e, a quel punto, è iniziato il peggio. I due, padre e figlio, hanno picchiato il malcapitato runner, causandogli fratture al naso e il volto tumefatto dall’aggressione. L’ingegnere stava solamente a 100 metri da casa, con nessuno intorno ed indossava una felpa da mettere di fronte alla bocca in caso di incontro con qualcuno.
(Fonte: www.tuttonapoli.net)

Il 4 maggio si dovrebbe estendere la possibilità di effettuare attività motoria oltre i soli 200 metri ad oggi consentiti. Si vedranno ancora casi di insulti o addirittura altre aggressioni nei confronti dei runner, visti ormai come il problema di questa epidemia, nonostante uno studio dica che correre sia favorevole a contrastare il virus e che praticamente ogni paese concede la possibilità di allenarsi rispettando la distanza di sicurezza?

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