Cultura

Salvador Dalí: le opere d’arte del padre del Surrealismo

Nato l’11 Maggio 1904 a Figueres, in Spagna, Salvador Dalí è stato uno dei più grandi pittori dell’arte contemporanea, padre dell’avanguardia artistica del Surrealismo.

Artista incredibile e bravissimo disegnatore, Dalí è stato capace di realizzare immagini suggestive rappresentanti le nostre paure più grandi, i nostri desideri più inconsci e i nostri sogni più profondi. Le sue maggiori opere, influenzate dall’ascendenza che il Rinascimento ebbe su di lui, richiamano uno stile pittorico preciso, con tratti nitidi e particolareggiati, il tutto posto nell’atmosfera di un sogno onirico che sembra non concludersi mai.

Salvador Dalí, il simbolismo dei suoi dipinti

Pittore, scultore, fotografo, designer e scrittore, Salvador Dalí ha saputo incanalare in ogni cosa la sua arte e la sua passione. Inizialmente diretto verso una dimensione più classica (basti pensare alla “Ragazza alla finestra”, una delle sue prime creazioni), con il tempo l’artista stabilì uno stile proprio, utilizzando sempre di più il simbolismo all’interno dei suoi dipinti. Di grande impatto furono i famosissimi orologi molli ne La persistenza della memoria, opera del 1931 nella quale Dalí volle rappresentare la teoria della relatività di Albert Einstein e la visione mutevole del tempo.

Tra le immagini persistenti del suo repertorio, importante è anche quella dell’elefante. Presente per la prima volta nel “Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio“, quadro del 1944, il simbolo venne ripreso dal piedistallo di una scultura creata da Gian Lorenzo Bernini, rappresentante un elefante che sorregge il peso di un pesante e maestoso obelisco.
Dipinto con zampe maggiormente fini ed allungate, l’animale divenne simbolo non semplicemente di memoria, ma persino di atto sessuale, a causa della lunga proboscide che riprendeva l’emblema fallico. Così raffigurato da Dalí, l’elefante divenne un elemento di spiccata irrealtà all’interno delle sue opere.

La psiche nei dipinti del maestro Surrealista

Un altro simbolo ricorrente nell’iconografia dell’artista fu la forma dell’uovo, la quale venne considerata da Dalí emblema del feto materno e della vita intrauterina. In aggiunta, però, l’ovale sembrò significare per lui anche la visione della completezza, da associare maggiormente al sentimento dell’amore e dell’eterna speranza e da intravedere nelle opere de “Il grande masturbatore” e “La metamorfosi di Narciso”. Per concludere, nelle sue creazioni comparvero anche diverse specie diverse di animali, ognuna con un significato preciso da ritrovare nella psiche umana: le formiche rappresentarono la morte e il forte desiderio, la lumaca venne collegata alla testa umana e, infine, le locuste furono da interpretare come un simbolo di terrore.

Un mondo completamente nuovo, insomma, si apre tutt’oggi tra le immagini che Dalí ci ha lasciato, intrise di grande forza d’impatto e genialità. Una personalità incredibile, inarrestabile ed irrefrenabile, che è riuscita a lasciare un segno indelebile nella storia dell’arte contemporanea.

Monica Blesi

Seguici su Metropolitan Magazine.

Pulsante per tornare all'inizio