CronacaPolitica

Salvini festeggia troppo presto

L’annuncio del buon esito delle operazioni arriva in anticipo sulla conclusione

Salvini festeggia troppo presto le operazioni in corso a Monza ed a Prato. Operazione guidata dall’arma dei Carabinieri indirizzata alla cattura di criminali specializzati nello spaccio di droga e nella prostituzione. L’annuncio, effettuato tramite le agenzie di stampa, arriva in anticipo rispetto alla chiusura dell’intervento. Come sottolineato anche dal procuratore Luisa Zanetti, col forte rischio di compromettere l’operazione in corso. Appunto che non ha fermato il Ministro dell’Interno, che ha ripetuto il comunicato anche in diretta televisiva relativamente all’azione della città toscana. In questo caso, vantando l’arresto da parte delle forze dell’ordine di 10 cittadini cinesi quando, al momento dell’annuncio, erano solo 3.

Quando il problema è la recidività

A dire il vero, non è la prima volta che Matteo Salvini festeggia troppo presto la cattura di criminali. Situazione simile accadde il 19 dicembre passato, in questo caso a Torino. Il duro scontro con il procuratore Armando Spataro andò in scena per diversi giorni, con reciproci scambi di delazioni. Sebbene fino ad adesso questo comportamento non abbia prodotto gravi problemi nel successo delle operazioni, è da sottolineare come tale fortuna non necessariamente sia destinata a perdurare nel futuro. Il tutto, mettendo in pericolo non solo gli esiti, ma la vita stessa degli agenti coinvolti.

Il problema dei meriti

Il problema cardine che gira attorno alla questione è quella meramente dell’attribuzione dei meriti. In un mondo politico come quello di oggi, fortemente lanciato sui social, la necessità di dare per primo la notizia implica maggiore condivisione, con una logica che non si discosta molto dalle breaking news delle testate giornalistiche. Maggiore condivisione significa arrivare a più persone e, di conseguenza, essere sulla bocca di tutti. Decisamente vantaggioso per una campagna elettorale low cost. Tuttavia, assai controproducente nel proprio ambito lavorativo, sebbene atteggiamento figlio del mondo contemporaneo.

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