Sam Cooke, novantatré anni dalla nascita del “re del soul”

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Di Andrea Pastore

Sam Cooke, un nome che per chi ama la musica è un must, una garanzia. Nato il 22 Gennaio del 1931 e morto troppo presto nel lontano 1964, il genio della black music ha cambiato le regole del gioco della musica soul. E’ soprannominato infatti il “re del soul”. La prestigiosa rivista Rolling Stones lo ha piazzato al quarto posto nella classifica dei più grandi musicisti di sempre

Sam Cooke e la tragica fine di un totem della musica

Sam Cooke

Nato in Mississippi da una famiglia di ben sette fratelli iniziò a cantare gospel già in tenera età. Il suo primo singolo dal titolo Lovable venne pubblicato nel 1956, a venticinque anni.

Si fece notare per la sua voce, venendo contattato dalla Specialty Records. Tuttavia il nuovo progetto musicale cucitogli attorno verteva su sonorità più rock rispetto al soul e la collaborazione naufragò subito a vantaggio della Keen records, dove realizzò la maggior parte dei suoi grandi successi.

Riuscì a piazzare la bellezza di ventinove singoli all’interno delle classifiche, proponendosi in prima persona come manager di se stesso e risultando il primo afroamericano di successo a farlo. Creò infatti il suo personale ufficio di gestione, con cui riuscì a gestire con acume il grande successo ottenuto.

Tuttavia egli morì a soli trentatré anni in circostanze non chiare e mai del tutto risolte. Sembra infatti che Bertha Franklin, una dipendente dell’hotel Hacienda Motel a Los Angeles, sentendosi minacciata da atteggiamenti molesti, gli avesse sparato tre volte.

La donna venne presto scagionata, ma il caso rimase per sempre avvolto in un manto di mistero.

Sam Cooke fu così importante da ispirare altri importanti nomi futuri della musica, tra cui John Lennon e Bruce Springsteen.

Dal 1958 al 1965 produsse la bellezza di quattordici dischi, a riprova della sua prolificità. Molti singoli inoltre vennero pubblicati anche dopo il suo decesso, rendendolo vivo nei ricordi dei fans di tutti gli Stati Uniti, e non solo

Andrea Pastore

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