Cultura

Samuel Beckett: il drammaturgo più rappresentativo del Teatro dell’assurdo

Samuel Beckett, il noto drammaturgo, scrittore, poeta e sceneggiatore irlandese, nasce a Dublino il 13 aprile 1906 e muore a Parigi il 22 dicembre 1989. Oggi in occasione dell’anniversario della sua nascita celebriamo uno degli scrittori più influenti del XX secolo. Beckett è stato consacrato come la più importante personalità del genere teatrale definito Teatro dell’assurdo con la sua celebre opera teatrale Aspettando Godot, conosciuta in tutto il mondo. Ha riscontrato un grande successo in ogni campo in cui si è cimentato: teatro, radio e televisione. L’apice del successo giunge nel 1969 quando viene insignito del Premio Nobel per la letteratura.

Accenni biografici e i primi passi nella scrittura di Samuel Beckett

Samuel Beckett
Samuel Beckett Ph Credits Wikipedia

Samuel Beckett nasce a Dublino in una famiglia borghese protestante e cresce nella grande casa di famiglia: il giardino, la campagna circostante e la casa saranno elementi sempre presenti nelle sue opere. Da piccolo studia musica presso la scuola materna locale e successivamente iscrive alla Portora Royal School. Eccelle nello studio del francese ed è un abile atleta. Dal 1923 al 1927 studia presso il Trinity College di Dublino e in questi anni viaggia in Francia e in Italia. Per poco tempo insegna al Campbell a Belfast e lavora come lecteur d’anglais in una scuola di Parigi. Fondamentale nel suo percorso è l’incontro con il celebre scrittore James Joyce, con cui instaura un’amicizia duratura.

Pubblica il sui primi scritti nel 1929: un saggio critico dal titolo Dante… Bruno. Vico… Joyce e un racconto Assumption. Nel 1930 torna ad insegnare al Trinity College, ma ben presto si pente di questa scelta, in quanto rifiuta l’eccessiva pedanteria dell’ambiente accademico. Beckett smette di insegnare e si dimette. Da questo momento si dedica esclusivamente alla carriera di scrittore. Nel 1934 il Dublin Magazine pubblica il suo poema Gnome, scritto per celebrare questo momento di svolta della sua vita. Inizia a viaggiare e una volta a Londra pubblica uno studio critico intitolato Proust incentrato, appunto, sull’autore francese Marcel Proust.

Le difficoltà e le prime opere di Samuel Beckett

I rapporti con la madre si inaspriscono, in quanto è contraria alla sua carriera da scrittore. Con la morte del padre il fragile equilibro di Samuel Beckett peggiora e inizia un percorso di psicoanalisi con il dottor Wilfred Bion. Costui lo invita ad una conferenza di Carl Gustav Jung e questo evento lo segna profondamente al punto da influenzare i suoi scritti Watt e la celebre opera teatrale Aspettando Godot. Nel 1932 compone il suo primo romanzo intitolato Dream of fair to middling women, ma purtroppo nessuno degli editori a cui lo sottopone decide di pubblicarlo. Questo, tuttavia, non lo ferma e utilizza il testo scritto come fonte per i suoi primi poemi e il suo primo libro di racconti Più pene che pane. Scrive anche disparati saggi come Recent irish poetry e la recensione delle poesia di Thomas MacGreevy Humanistic quietism.

Il romanzo Murphy

Nel 1935 Samuel Beckett si dedica alla scrittura del romanzo Murphy, pubblicato nel 1938 sotto sua supervisione e l’anno dopo lo traduce personalmente in francese. Narra della storia di Murphy, il quale sollecitato dalla sua amante Celia trova lavoro come infermiere e fa una strana scoperta: la pazzia dei pazienti è una valida e attraente alternativa all’esistenza. Nel finale Beckett si avvale dell’uso della metafora degli scacchi quando descrive dettagliatamente la partita che Murphy gioca con il signor Endon.

Murphy è incapace di replicare il gioco dell’avversario e di abbandonarsi ad una gioia catatonica. Rassegna le dimissioni e muore subito dopo. Le sue ceneri vengono sparse tra la sporcizia di un bar e Celia scopre la meraviglia del nulla dopo la sua perdita. L’opera si presenta in molti passi come una satira a danno dello Stato libero d’Irlanda, che aveva censurato la sua opera Più pene che pane. Inoltre Beckett nel romanzo anticipa i temi che caratterizzeranno la sua famosa opera Aspettando Godot. Infatti l’autore trasforma la commedia nel terrore della non-esistenza.

Trasferimento a Parigi e l’accoltellamento di Samuel Beckett

Beckett compie una serie di viaggi: si reca in Germania dove sviluppa un profondo odio nei confronti delle barbarie naziste, torna in Irlanda e poi a Parigi. Qui si stabilisce definitivamente dopo un brutto litigio con la madre. Frequenta i caffè della Rive gauche e i rapporti con Joyce si rafforzano, si avvicina anche ad artisti come Alberto Giacometti e Marcel Duchamp. Nel 1938 Beckett rischia la vita quando un tale conosciuto ironicamente con il nome Prudent lo assale e lo accoltella al petto. Joyce per rendere più piacevole la sua convalescenza in ospedale allestisce una stanza privata. La notizia di questo spiacevole evento giunge anche alle orecchie di Suzanne Dechevaux-Dumesnil che da questo momento non si lasceranno mai più. Il processo a carico di Prudent termina quando Beckett decide di far cadere le accuse.

Il secondo conflitto mondiale e il romanzo Watt

Durante la seconda guerra mondiale Beckett dopo l’occupazione tedesca entra a far parte della Resistenza francese. Nel 1942 la sua unità viene tradita e insieme a Suzanne trova riparo al Sud presso un piccolo villaggio di Roussillon. Qui continua ad aiutare la Resistenza nascondendo le armi nel retro della sua abitazione. Nel paesino francese non abbandona la scrittura e si dedica alla composizione del suo romanzo Watt, terminato nel 1945 e pubblicato nel 1953. L’opera è divisa in 4 parti e narra il viaggio di Watt verso e nella casa del signor Knott.

Qui inizia a lavorare come domestico e prende il posto di Arsene che recita un lungo monologo d’addio con cui si chiude la prima parte. La seconda parte si concentra sul tentativo di Watt di trovare un senso alla vita nella casa del signor Knott. La terza parte è narrata da un certo Sam e qui scopriamo che Watt è in carcere e la sua voce appare come mascherata oltre il limite dell’identificazione. La quarta e ultima parte si focalizza su Watt che parte con il treno per raggiungere il ricovero già raggiunto nella terza parte secondo la cronologia contorta dell’opera.

L’opera teatrale L’ultimo nastro di Krapp

Alla fine della guerra Beckett ritorna a Dublino e nella stanza di sua madre ha una rivelazione: gli appare tutto il suo futuro percorso letterario. Questa esperienza surreale viene romanzata nella sua opera teatrale in atto unico L’ultimo nastro di Krapp, pubblicata nel 1958. Il testo narra la storia del protagonista Krapp, che usa come diario un vecchio registratore. L’opera inizia con un Krapp ormai anziano impegnato ad ascoltare una sua registrazione di circa 30 anni prima, dalla quale emerge il suo entusiasmo nei confronti della vita. La rivelazione ha lungo durante una notte buia e tempestosa e Krapp manda avanti velocemente una parte del nastro affinché il pubblico non possa ascoltare la rivelazione completa. Adesso, vecchio e vicino alla morte, prende in giro sé stesso per aver provato invano a trovare un senso alla propria vita. Molti critici hanno identificato Krapp con Beckett.

L’opera celebre di Samuel Beckett: Aspettando Godot

L’opera teatrale che ha consacrato una volta per tutte il successo di Samuel Beckett come drammaturgo è Aspettando Godot. Il testo è stato scritto direttamente in francese, una scelta non casuale, in quanto per lui scrivere in una lingua diversa dalla sua significa scrivere senza stile. Compone l’opera tra la fine del 1948 e l’inizio del 1949. Viene pubblicata nel 1952 e rappresentata per la prima volta nel 1953 presso il Theatre de Babylone a Parigi con un esito controverso. Una volta tradotta in inglese nel 1954 viene rappresentata a Londra e Miami, ma non viene accolto con favore. Le recensioni positive del Sunday Times ne risolleva le sorti e ottiene i plausi a New York.

Quest’opera si distingue totalmente da quelle in circolazione in quanto Beckett realizza il teoricamente impossibile, in cui non succede nulla e nonostante ciò tiene incollati gli spettatori ai loro posti. L’opera è associata al teatro dell’assurdo, in quanto emerge l’assurdità dell’esistenza. Tutto ruota intorno alla condizione dell’attesa. Infatti, Vladimiro e Estragone aspettano, invano, su una strada desolata di campagna l’arrivo di un certo Signor Godot, di cui non si sa nulla. Sulla scena non c’è quasi niente solo un albero dietro di loro che regola la concezione del tempo attraverso la caduta delle foglie che indica il passare dei giorni.

Sulla scena mentre attendono cresce sempre più un’accecante e palpabile disperazione, in quanto Godot non arriva mai. I 2 personaggi si lamentano del freddo, della fame e della loro esistenza, litigano, pensano di separarsi eppure restano legati l’uno all’altro. I dialoghi appaiano ripetitivi e serrati e sono in grado di suscitare il sorriso nonostante la tragicità del dramma. Attraverso le loro parole e discorsi sconnessi e incoerenti emerge il non senso della vita umana.

La carriera teatrale e il premio Nobel

Il successo di Aspettando Godot apre a Beckett le porte della carriera teatrale. Scrive tante opere come Finale di partita, Giorni felici, Commedia e una serie di brevi testi denominati dramaticules. L’opera Catastrofe, rappresentata al Festival d’Avignone, nasce come un atto di solidarietà nei confronti del drammaturgo Vàclac Havel. Nel 1956 Beckett inizia anche a lavorare come autore multimediale per la radio e la televisione e scrive l’opera radiofonica Tutti quelli che cadono. Nel 1961 realizza 3 sceneggiature per la radio che prevedono la concomitante presenza della voce umana e della musica nell’azione drammatica.

Mentre Beckett è in vacanza con Suzanne in Tunisia viene insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1969. Tuttavia, lo scrittore essendo molto riservato non lo ritira di persona per evitare di fare un discorso in pubblico alla cerimonia di premiazione. Beckett chiude il sipario della sua vita poco dopo la sua compagna nel dicembre 1989. Vengono sepolti insieme nel cimitero di Montparnasse a Parigi.

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Elisa Adamo

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