Cultura

San Nicola | La leggenda del vescovo che diventò Babbo Natale

Tra il 5 e il 6 dicembre, si festeggia San Nicola in tutto il mondo. La leggenda di Babbo Natale deriva proprio dal culto di questo vescovo vissuto nel IV secolo; Il 5 Dicembre, la notte prima del giorno di San Nicola, era infatti tradizione fare dei regali ai bambini.

San Nicola: chi era Santa Claus?

San Nicola, a differenza dell’allegorico Babbo Natale fu realmente esistito: nacque a Patara nel 270 e fu vescovo di Myra, in Licia, l’attuale Turchia. A quanto pare il suo nome compare persino in alcune liste dei partecipanti al primo Concilio Nicea, intorno al 325, dove tutti i vescovi si riunirono per disquisire e chiarire le varie divergenze teologiche sulla natura di Cristo. I dati biografici non sono certi: pare provenisse da una ricca famiglia e che avesse manifestato i primi segni di santità sin da piccolissimo. Non morì da martire, ma di vecchiaia spegnendosi in pochi giorni tra il 345 e il 352.

San Nicola, vescovo di Myra - Photo Credits: famigliacristiana.it
San Nicola, vescovo di Myra – Photo Credits: famigliacristiana.it

Sembrerebbe che anche da morto difese la sua comunità: donò ai fedeli un olio profumato e miracoloso sgorgante dalle sue reliquie, conservate a Myra fino al XI secolo. Nel 1087 tali spoglie vennero portate via dai baresi. La sua notorietà, però, si estese tra il VII e l’VIII secolo. Arabi e Bizantini combatterono in mare di fronte al suo santuario.Il vescovo, divenne protettore e punto di riferimento per i marinai bizantini tanto da far espandere il suo culto: dapprima nel Mediterraneo, Roma, Gerusalemme, in Russia ed in seguito in Germania.

San Nicola e il legame con i bambini

Parallelamente alla vita di San Nicola, si svilupparono ulteriori arricchimenti per quanto riguardava la biografia del Santo. Una delle più tramandate e note storie della sua vita, fu quella delle tre fanciulle diffusa tra il XI-XII secolo. Pare che San Nicola, infatti, commosso dalla sorte di tre ragazze che il padre, caduto in povertà, meditava di far prostituire, gettò per tre notti, alla loro finestra, dei sacchi colmi d’oro. I sacchi simboleggiavano la dote per farle sposare. Da qui l’appellativo, per San Nicola, di portatore generoso di doni.

San Nicola e i bambini - Photo credits: focus.it
San Nicola e i bambini – Photo credits: focus.it

Ma il rapporto del Santo con i bambini nasce da una storia medioevale a tratti fiabesca. Una notte, tre fanciulli chiesero ad una locanda ospitalità. L’oste, insieme alla moglie, li accolsero con molta cortesia in quanto avevano finito la carne nella dispensa. A questo punto, dopo averli fatti a pezzi e li misero in salamoia. San Nicola, bussò alla locanda chiedendo un piatto di carne. Al rifiuto di quest’ultimo, il Santo si fece portare in dispensa ed estrasse i tre ragazzi dalla salamoia vivi e vegeti.

San Nicola, un vescovo diventa Babbo Natale - Photo Credits: lanuovasardegna.it
San Nicola, un vescovo diventa Babbo Natale – Photo Credits: lanuovasardegna.it

Questa era una narrazione che circolava, per lo più, fra le scuole ecclesiastiche, dove il 28 dicembre si celebrava la Festa degli innocenti, una sorta di festa cristianizzata che prendeva ispirazione dalla festa pagana dei Saturnali dell’antica Roma; gli studenti eleggevano colui che era definito ”vescovello” a capo dei festeggiamenti e dispensando doni. Grazie a questi influssi derivanti da feste pagane il culto di San Nicola sopravvisse nelle case. La storia di San Nicola possiede una vera e propria devozione italiana: il culto del Santo, infatti, è molto diffuso specialmente a Bari e Venezia.

Il Mito di Sinterklaas e la leggenda di Babbo Natale

La figura di San Nicola, dà quindi origine al culto di Santa Claus. Il culto del Santo, però, fu portato a New York dagli olandesi con l’appellativo di Sinterklaas. In seguito, divenne Santa Claus per i coloni inglesi. In Olanda, infatti, il mito di Sinterklaas era già radicato: San Nicola non solo era conosciuto come il Santo Patrono di Amsterdam, ma era raffigurato anche come un personaggio che possedeva il dono magico di volare sui tetti delle case, e, ogni 6 dicembre, distribuiva doni e dolciumi ai bambini. Sinterklaas era rappresentato come San Nicola, vestito di rosso come un vescovo, con la mitra e una folta barba bianca. Nel 1800 il mito di Sinterklaas si modernizza. Specialmente Charles Dickens si ispira a Sinterklaas nel suo Canto di Natale https://metropolitanmagazine.it/libri-sul-natale-cultura/ per rappresentare lo spirito del presente. Fu però uno scrittore americano, Clement Clark Moore, a rappresentare per primo Santa Claus.

Il mito di Sinterklaas in Olanda - Photo Credits: viaggiosaggio.it
Il mito di Sinterklaas in Olanda – Photo Credits: viaggiosaggio.it

Nel 1822, infatti, scrisse una poesia descrivendo il personaggio come un uomo paffuto, vestito di rosso, con un sacco colmo di regali e alla guida di una slitta trainata da otto renne. Da questo momento, il personaggio di Santa Claus divenne popolare fra i bambini. Nel 1863 il disegnatore Thomas Nast riprodusse l’immagine dell’uomo portatore di doni.

Babbo Natale Coca-Cola - Photo Credits: ansa.it
Babbo Natale Coca-Cola – Photo Credits: ansa.it

La consacrazione definitiva di San Nicola a Santa Claus avvenne, però, nel 1930: negli Stati Uniti , Haddon Hubbard Sundblom, prese spunto dai racconti di Moore e dalle illustrazioni di Nast, per creare una campagna pubblicitaria per la Coca-Cola, ritraendo il Babbo Natale che oggi conosciamo. Quell’immagine divenne subito virale, diventando famosa in tutto il mondo sino ai giorni nostri.

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