Care Sardine, il vostro tempo è finito!

Foto dell'autore

Di Alessia Spensierato

Il movimento delle Sardine ha generato un gran caos potenzialmente alto il mese scorso in tutta Italia, creando una linea generale con un filo comune di propaganda politica. Quindi, complimenti per il lavoro svolto! Oggi il loro ruolo, apparentemente potrebbe definirsi ben terminato, il loro gioco è fatto! Eppure ieri sono stati invitati alla prima puntata del serale di Amici di Mari De Filippi e ci sorge spontanea la domanda: perche’? In un programma televisivo che mette esclusivamente in risalto il talento artistico dei giovani italiani in prima serata, bisogna lasciare spazio a ragazzi che cercano di parlare di politica?

Sicuramente la potenza mediatica delle Sardine nel mese passato è stata cosi’ persuasiva e forte a tal punto di riempire quasi tutte le piazze italiane, alle loro manifestazioni di espressione e propaganda politica. Gli italiani perche’ si lasciano influenzare in questo modo? Perche’ seguono sempre la scia del momento? Anche se questi giovani e furbi ragazzi hanno preso la palla al balzo in una situazione politicamenete delicata del nostro paese, avevamo bisogno di loro per rappresentarci su quei palchi? Io penso e credo proprio di no. Intanto si sono fatti portatori di un messaggio che ha conquistato l’intera massa giovanile italiana.

Ieri, ad Amici, la presenza delle Sardine a mio parere è stata realemte inutile, ma a quanto pare non sono l’unica a pensarlo, il web si è completamente schierato contro, dopo il loro monologo in prima serata.

Le Sardine ad Amici, uno show inutile!

Tutti e tre gli esponenti ieri hanno avuto il loro momento di gloria in televisione. Mattia Santori, che nel suo intervento, in particolare, ha parlato di Liliana Segre e i campi di concentramento dell’era nazista, della liberazione del popolo italiano dal fascismo e della battaglia di Martin Luther King. Qui, una parte del suo monologo:

“80 anni fa una bambina ebrea rinchiusa nei campi di concentramento sognava di essere una farfalla e di volare sopra il filo spinato, nello stesso momento il popolo italiano decideva di smettere di essere servo e sognava una Costituzione, qualche anno dopo un prete americano sognava un mondo in cui neri e bianchi potessero condividere gli stessi diritti. Il filo comune di queste persone era soltanto uno. La paura. Un sentimento che preannuncia che stai per passare dall’ordinario allo straordinario. I ragazzi qui dietro, gli artisti qui stasera stanno avendo paura. Noi stessi abbiamo avuto paura. E questo è il nostro augurio. Di avere paura, di superarla. Ogni giorno. Perché la bellezza è a portata di mano”.

Senza bisogno di esprimersi in maniera diretta e contro Mattia, ma parliamoci chiaramente, avevamo bisogno di lui per conoscere Liliana Segre? Anzi penso che sia un gran bello schiaffo allo cultura, lasciare ad un ragazzo capo di un movimento nato da poco e probabilmente privo di senso oggi, la possibilita’ di esprimersi e recitare sulle parole di Liliana Segre che ancora oggi portano il peso della storia.

Care Sardine, forse è arrivato il momento di calare il sipario, il vostro momento è finito, altrimenti perderete di credibilita’ giorno dopo giorno!