Sciopero dei mezzi e Giro d’Italia: disagi in vista in Emilia-Romagna

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Di Redazione Metropolitan

Per mercoledì 12 maggio 2021 è stato indetto in Emilia-Romagna da Usb (Unione sindacale di base) uno sciopero di quattro ore per il Trasporto pubblico locale. Nulla di particolarmente sconvolgente, se non fosse che al disagio che da sempre accompagna gli scioperi dei mezzi si aggiunge, in concomitanza, il passaggio del Giro d’Italia.

Sciopero e corsa avranno dunque un effetto doppio sul servizio bus, come conferma Tper (Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna), che ha avvisato con queste parole i propri utenti: “Mercoledì sono possibili disagi per il servizio di trasporto pubblico in città e nel bacino metropolitano bolognese per il passaggio del Giro d’Italia e per lo sciopero nazionale Usb”. Lo sciopero si sovrappone, infatti, alla chiusura delle strade per garantire il passaggio dei corridori. Tuttavia, l’azienda ha tranquillizzato sul fatto che alla riapertura della viabilità e al termine dello sciopero “il lavoro sarà massimo per un più celere, regolare ed integrale ripristino di tutti i servizi”.

Problemi per il trasporto scolastico

Un problema piuttosto ingente potrebbe riguardare gli studenti che usano i bus per tornare a casa da scuola. Lo sciopero, infatti, potrebbe concretizzarsi nella possibilità che questi ragazzi non trovino all’uscita di scuola i mezzi per tornare, aumentando conseguentemente le possibilità che si creino assembramenti al di fuori degli istituti scolastici. Tper ha fin d’ora assicurato che “adotterà ogni misura tecnico-organizzativa utile a contenere i disagi che prevedibilmente potranno verificarsi in considerazione della concomitanza dell’importante manifestazione ciclistica in orario di punta e di uscita scolastica e dello sciopero nazionale di quattro ore indetto da Usb che prevede l’astensione per il personale viaggiante Tper dalle 11 alle 15″.

I motivi dello sciopero e il Giro d’Italia

Usb ha spiegato che l’iniziativa di sciopero “è necessaria a rimettere al centro la qualità della mobilità cittadina e del lavoro; rendere possibile un servizio pubblico sicuro e dignitoso che risponda in modo efficiente alle reali esigenze dei territori in un contesto di lavoro sano e rispettoso degli operatori del settore”. Usb ha poi insistito sulla necessità dell’iniziativa dichiarando che la pandemia ha dimostrato che sul trasporto locale non si può agire “esclusivamente sui costi e su quanto si possa risparmiare attraverso i tagli al servizio, aumentando sempre di più i carichi di lavoro senza porsi in modo costruttivo nei confronti delle reali esigenze del territorio né, tantomeno, delle condizioni di lavoro imposte”.

Giulia Moretti