Sciopero generale a Milano: metro e treni a rischio

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Di Mariapaola Trombetta

È in programma per venerdì 2 Dicembre, uno sciopero generale nazionale che porterà ad un rallentamento o in alcuni casi fermerà del tutto: treni (Trenord e Trenitalia), mezzi Atm (metro, bus, e tram) e autobus Autoguidovie. Per i pendolari di Milano potrebbe essere un giorno ‘nero’.

Lo sciopero è stato proclamato da alcune sigle sindacali, tra cui: Sgc, Al-Cobas, Lmo, Soa, Adl Varese, Cib-Unicobas, Cobas sardegna, Conf. Cobas, Cub, Sgb, Si-Cobas, Usb, Usi-Cit, Usi Unione sindacale italiana. Eventuali disagi sono imprevedibili. L’adesione alla protesta si saprà soltanto il giorno stesso.

La durata dello sciopero a Milano: diversa a seconda del settore coinvolto

Sciopero dei mezzi -Photo Credits:ilfattoquotidiano.it
Sciopero dei mezzi -Photo Credits:ilfattoquotidiano.it

La durata dello sciopero sarà diversa, a seconda del settore coinvolto. Comparto aeroportuale e quello ferroviario, si potrebbero fermare per 24 ore: dalle 21 di giovedì primo dicembre alle 21 di venerdì 2.

La durata sarà di 24 ore, anche per il trasporto pubblico locale (a Milano Atm), ma a seconda delle città, i dipendenti si comporteranno in maniera diversa. Dalle 22 di giovedì alle 22 di venerdì, possibile protesta anche per il personale di Autostrade, e per alcune sigle di taxi.

Le motivazioni

Come ha scritto il Cobas in una nota, le motivazioni che hanno portato allo sciopero, sono le seguenti:

il rinnovo dei contratti e l’aumento dei salari con adeguamento al costo della vita e con recupero dell’inflazione, l’introduzione del salario minimo di 12 euro l’ora, la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, il congelamento dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, investimenti economici per scuola, sanità pubblica, trasporti, salario garantito per disoccupati e sottoccupati, un piano di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il recupero del patrimonio pubblico in disuso, l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, lo stop alla controriforma della scuola e la cancellazione dell’alternanza scuola-lavoro e degli stage dei centri di formazione professionale, la difesa del diritto di sciopero“.

Mariapaola Trombetta

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