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Scuola, si continua a tagliare e l’Italia rimane fanalino di coda

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Scuola, allarme Ue, i paesi che investono meno in istruzione non crescono, il governo taglia la spesa fino al 2035

L’ultima indagine Ocse-Pisa ha rilevato che i nostri studenti sono nella media solo in matematica, in tutto il resto arrancano sul fondo della classifica.

Un problema che esiste già da tempo e nessun governo è mai riuscito a risolverlo. Le dimissioni del ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti hanno ora evidenziato il problema. Dimissioni dovute appunto ai fondi stanziati per la scuola nella manovra di bilancio, fondi che secondo l’ex ministro erano appunto insufficienti.

In Italia la spesa pubblica in istruzione è costantemente tagliata. Nel 2006 Mario Draghi sosteneva che solo un aumento dell’istruzione media della popolazione avrebbe sostenuto la ripresa delle produttività e un aumento della partecipazione al lavoro.

Scuola
Università
Fonte: google

Osservatorio conti pubblici di Carlo Cottarelli

Nel 2017 la spesa pubblica per l’istruzione è stata pari a 66,1 miliardi di euro, di cui 25,1 per l’istruzione primaria, 30,4 per quella secondaria e 5,5 per quella terziaria (università). I restanti 5,1 per servizi sussidiari.

La spesa Italiana si è fermata al 3,8 % del Pil a fronte di una media europea al 4,6 %. Se si considera invece la spesa pubblica per l’istruzione in percentuale di spesa pubblica totale l’Italia è all’ultimo posto in Europa. L’Italia con solo il 7,9 % a fronte della media europea del 10,2 %.

I laureati in Italia sono molto meno che nel resto d’Europa.

World Economic Forum

La ricerca ha dimostrato che spendendo nell’istruzione superiore e costruendo università, il Pil della regione dell’investimento cresca in modo quasi straordinario. Se raddoppia il numero di atenei in una regione il Pil cresce addirittura del 4,7 % nel giro di 5 anni (studio della London School of Economics) . Anche le zone circostanti ne beneficerebbero.

L’educazione invece di essere centrale nella strategia di politica economica di un paese è troppo spesso trattata con superficialità.

Più una popolazione è istruita più aumenta la produttività. L’innovazione viene incoraggiata e nuove tecnologie sono adottate rapidamente.

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