Sei Nazioni: l’Italia entra nella bolla

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

L’Italia si prepara al sei nazioni in un clima condizionato dalla situazione legata al Covid-19. Gli azzurri si preparano al meglio entrando in una bolla sanitaria per limitare al meno i rischi. Ecco la situazione.

Italia, una bolla sanitaria per limitare i rischi

La nazionale italiana rugby prosegue la preparazione verso l’ormai prossimo sei nazioni 2021 presso il centro di preparazione Giulio Onesti a Roma.

Mascherina, distanziamento, uso di gel igienizzanti e protezioni sono ormai all’ordine del giorno. Anche per l’Italia che sta lavorando per questo sei nazioni. Un lavoro condizionato dall’attuale situazione pandemica e, per prepararsi al meglio l’Italia, come già avvenuto nei recuperi del sei nazioni 2020 e dell’Autumn Nations Cup, entra in una “bolla sanitaria.” Al fine di garantire il corretto svolgimento dei raduni e la contestuale possibilità di scendere in campo regolarmente negli incontri internazionali calendarizzati, ci sono dei protocolli ben specifici da seguire.

I ragazzi dell’Italrugby per il prossimo mese saranno costretti a limitare i contatti solo con il gruppo della nazionale e usare al massimo le precauzioni necessarie per non “rompere la bolla sanitaria“. Una situazione che, come dimostrato non tutti i giocatori sono disposti a farlo per amore della maglia azzurra.

Italia sei nazioni
Franco Smith allenatore dell’Italia nel sei nazioni 2020 – credit: Federugby

A spiegare al meglio come ci si comporta all’interno del raduno sono Luigi Troiani (Team Manager Italia) e Niccolò Gori (medico della nazionale). Le loro dichiarazioni sulle pagine social della Federazione Italiana Rugby. Di seguito le parole del Team Manager dell’Italia:

“Non abbiamo problemi dal punto di vista medico, abbiamo fatto il primo allenamento di campo dopo aver superato tutti i test del protocollo sanitario legati al six nations. Iniziamo nel migliore dei modi questo periodo, sicuramente lungo, duro e impegnativo ma con uno spirito molto positivo. Abbiamo una gestione molto più complessa e con più responsabilità che impegna in particolar modo la squadra in quanto dobbiamo fare in modo che tutti i componenti del team rispettino il protocollo. Noi siamo in bolla. Dal momento che entriamo in raduno non abbiamo più contatti con nessuno. All’interno dell’Hotel abbiamo sale riservate. Giocatori in camera singola. Distanziamento durante le attività all’interno dell’Hotel. Spostamenti con mezzi privati e, anche con più mezzi se necessario. Dal punto di vista organizzativo è molto più impegnativo. Stiamo in continuo contatto con il six nations per i continui aggiornamenti.”

Continua il medico della nazionale Niccolò Gori:

“Il protocollo di prevenzione Covid sostanzialmente prevede un protocollo di tasting. Facciamo almeno due tamponi molecolari a settimana, per atleti e staff. Se c’è un atleta positivo deve essere isolato e tutto il gruppo a quel punto può ricevere dei tamponi supplementari. Nel caso della convocazione di un nuovo giocatore per sostituire un infortunato, tutti i nuovi arrivi sono sottoposti a test molecolari e vengono tenuti esclusi dal gruppo fino a che non riceviamo il risultato del tampone.”

Sei nazioni, il cammino dell’Italia

L’Italia debutta in questo sei nazioni 2021 il giorno 6 febbraio allo stadio olimpico contro la Francia, in occasione verrà assegnato anche il trofeo Garibaldi. La settimana successiva (13 febbraio) gli azzurri volano a Londra per sfidare al Twickenham l’Inghilterra. Terzo e quarto turno nuovamente in casa per gli azzurri contro l’Irlanda (27 febbraio) e Galles (13 marzo). Chiuderà il sei nazioni al Murrayfield contro la Scozia il giorno 20 marzo. Ecco il calendario completo:

  • Italia V Francia: 6 febbraio ore 15:15 – stadio Olimpico
  • Inghilterra V Italia: 13 febbraio ore 15:15 – Twickenham stadium
  • Italia V Irlanda: 27 febbraio ore 15:15 – stadio Olimpico
  • Italia V Galles: 13 marzo ore 15:15 – stadio Olimpico
  • Scozia V Italia: 20 marzo ore 15:15 – Murrayfield Stadium

Continua a seguire il rugby sulle pagine di Metropolitan Magazine