Sentirsi al sicuro e protetti sul luogo di lavoro

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Di Redazione Metropolitan

Tra i diritti fondamentali inderogabili, riconosciuti a livello nazionale da una vasta gamma di atti come la Costituzione della Repubblica, la legislazione ordinaria o i contratti collettivi nazionali, di tutti i lavoratori, dall’operaio fino ad arrivare al dirigente di un’azienda, c’è quello di sentirsi al sicuro e ben protetto sul posto di lavoro. Specie quando si tratta di attività piene di insidie e pericoli per l’integrità fisica della persona, come i cantieri edili oppure le fabbriche. Per non correre rischi o pericoli di vario genere, il datore di lavoro deve mettere a disposizione dei suoi dipendenti una serie di sistemi di protezione per garantire sempre l’incolumità dell’individuo, come le scarpe da lavoro antinfortunistiche lewer oppure il famoso caschetto protettivo di colore giallo, o arancione, per evitare ogni caduta accidentale dei materiali.

I requisiti fondamentali per le scarpe contro gli infortuni sul lavoro

La legge ordinaria italiana, da diversi anni ormai, ha regolamentato, con grande precisione, i parametri essenziali che devono presentare le scarpe per prevenire gli infortuni sul posto di lavoro da dare in dotazione, tra i vari mezzi di protezione come caschi o tute speciali ultraresistenti, a tutti i dipendenti che operano sul cantiere edile oppure nell’industria quando trascorrono lunghi turni in posizione eretta oppure in continuo movimento. La normativa a livello europeo, applicabile in tutti gli stati membri, che fissa gli standards della materia è la UNI EN IS 20345 con il preciso scopo di guidare gli acquisti dei prodotti da parte delle aziende di tanti settori e dei professionisti.

Tra i parametri essenziali si riscontra la suola antistatica, antishock e antiscivolo, una pianta resistente agli oli minerali per evitare infiltrazioni dannose, un puntale di sicurezza per scongiurare potenti urti o schiacciamenti.

I caratteri speciali per determinate categorie di lavoratori

Per particolari categorie di lavoratori, svolgenti una serie di mansioni pericolose e pesanti, oltre ai requisiti essenziali, è prevista l’adozione di scarpe antinfortunistiche con soletta che impedisce eventuali perforazioni oppure una tomaia solida idrorepellente in caso di immersione delle calzature in pozze piene d’acqua.

Le sanzioni previste nel caso di mancato rispetto della normativa antinfortunistica

Le regolamentazioni nazionali, il riferimento è principalmente alla legislazione ordinaria in materia di sicurezza sul luogo di lavoro, ed europee, oltre ad imprimere dei principi generali applicabili, ad operare una distinzione a seconda del tipo e del peso di attività svolta da un determinato soggetto, ad individuare i dispositivi di protezione indispensabili, indicano le sanzioni irrogate quando siano state accertate delle violazioni dolose o con colpa grave poste in essere dal datore di lavoro. Quest’ultimo potrebbe non aver messo alcun sistema di sicurezza a disposizione dei suoi subordinati ponendo in serio pericolo la loro integrità fisica garantita. L’imprenditore o chi ne fa le veci per lui potrebbe non aver vigilato sul corretto uso di caschi, giubbotti protettivi o scarpe antinfortunistiche da parte dei soggetti obbligati ad indossarli. Gli attrezzi del mestiere potrebbero non corrispondere alle regole stabilite dall’Unione Europea. Occorre fare molta attenzione ed uniformarsi per il bene delle persone e dell’azienda stessa.