Sharni Pinfold e il suo ritiro dalle corse per sessismo deve far riflettere
Sharni Pinfold, pilota australiana che ha corso anche nel WorldSSP300 e nella Women’s European Cup aveva per il 2021 un contratto per correre nella Supersport 300 dell’IDM. Pinfold però ha annunciato il ritiro dal mondo delle corse per sessismo nei suoi confronti. La FIM ha preso una chiara posizione, ma il web si divide tra chi appoggia la decisione della pilota australiana e chi invece va contro la sua scelta.
Sharni Pinfold: “Appendo il casco al chiodo, troppi pregiudizi contro le donne”
Il mondo del motociclismo nel 2021 deve ancora far fronte a persone maschiliste che provano disprezzo nei confronti delle donne. Il recente caso in questione riguarda Sharni Pinfold, pilota australiana che ha corso un round nel WorldSSP300 e molte gare nella Moto3 del BSB e nella Women’s European Cup, ha annunciato il ritiro dal mondo delle corse a causa delle molte discriminazioni subite in quanto donna. Pinfold ha spiegato poi le motivazioni del suo ritiro in un post sul suo profilo Instagram.

“Questo post è per annunciare la decisione che ho preso di allontanarmi dal Motorsport. Questa decisione non è arrivata con leggerezza, anche se è una decisione che viene con il mio migliore interesse a cuore. Mio padre è morto poco prima che iniziassi a correre. Durante il mio viaggio nel motorsport, ho sperimentato e sono stata esposta a molte sfide, alcune delle quali faccio fatica persino a parlare. La maggior parte delle sfide che ho affrontato, sono state originate dalla mancanza di rispetto e dal trattamento dispregiativo nei confronti delle donne. Cose che so che non avrei mai dovuto sperimentare o a cui sarei stata esposta se fossi stata un maschio. Sento che non voglio più continuare ad essere esposta a questo comportamento o ad essere trattata in questo modo. Questo è stato il principale fattore che ha contribuito alla mia decisione di allontanarmi.” – Sharni Pinfold

La 25enne Pinfold, nel suo post Instagram, prosegue ringraziando gli sponsor e gli amici che l’hanno sostenuta durante la sua avventura nel motociclismo.
“Il mio amore per questo sport continua e non sono sicura di cosa mi riserva il futuro. Sono orgogliosa di ciò che ho raggiunto in questo sport. Voglio dire grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto, mi hanno fornito opportunità e agli amici che ho incontrato lungo la strada. Il mio augurio per gli altri è di sapere che nessuno ha il diritto di farvi sentire indegni o a disagio, o che dovete scartare tutto ciò che non vi sta bene”. – Sharni Pinfold
Il web si divide e la FIM prende le difese di Sharni Pinfold
L’annuncio del ritiro di Pinfold ha diviso l’opinione pubblica tra chi sostiene le parole dette dalla pilota austrialiana e chi va contro in quanto, ha usato, secondo loro, questa “scusa” per cercare di trovare qualche sponsor per continuare a correre. Critiche che però non hanno né capo né coda in quanto, la signora Pinfold lo scorso anno è stata chiamata nel round di Magny Cours del WorldSSP300 per correre nel team SMRZ al posto dell’infortunato Alex Carrion e nel 2021 aveva già guadagnato e meritato un contratto con RT Motorsports by SKM nella Supersport 300 dell’IDM. A prendere le difese in questi giorni di Pindolf è stata soprattutto la FIM tramite un comunicato della Direttrice CFM, Nita Korhonen.

“La FIM non accetta alcun tipo di discriminazione verso i propri piloti, indipendentemente dal genere. Siamo una famiglia motociclistica, tutti sono benvenuti. Non sono tollerati azioni o commenti inappropriati. Il nostro obiettivo è quello di sostenere tutti i piloti e permettere loro di realizzare i loro sogni e di mantenere alte le proprie motivazioni. La FIM Women in Motorcycling Commission, insieme alla FIM e alle sue parti interessate, continuano a lavorare duramente per migliorare l’uguaglianza di genere nel nostro sport ad ogni livello.” – Nita Korhonen
Sharni Pinfold ringrazia la FIM
Sharni Pinfold ringrazia la FIM ed adesso spera che con la sua storia si riesca a raggiungere l’uguaglianza di genere non solo nel motociclismo, ma nella vita di tutti i giorni.

“Dopo l’esperienza della mia vicenda, ora il mio desiderio è quello di poter contribuire alla consapevolezza del trattamento irrispettoso nei confronti delle donne. Spero davvero di essere in grado di incoraggiare il tanto necessario miglioramento nel settore motociclistico, ed in tutti i settori dove le donne sono trattate diversamente. Non sono solo io, ci sono molte altre donne che sono state trattate male e di conseguenza spero di essere in grado di responsabilizzare gli altri e a ribadire l’importanza dell’autostima. Non voglio passare per vittima, ma sono qui per difendere ciò che è giusto, ed estendere questo messaggio all’esterno per tutte le donne. Sono grata per il sostegno e per le misure adottate dalla FIM, con il chiaro obiettivo dell’uguaglianza per tutti. Questo è ciò che vogliamo ottenere”. – Sharni Pinfold
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Simone Cervelli