She-Hulk: Attorney at law – Recensione dell’episodio finale

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Di Redazione Metropolitan

Con questo episodio intitolato ” Chi è la protagonista?” si conclude la prima stagione di She-Hulk: Attorney at Law, e quello che più mi fa sorridere è che proprio qualche giorno fa mi sono ritrovata a confrontarmi con amici con pareri discordanti dal mio a proposito di questa serie, quindi come non cogliere l’occasione di farvi partecipi?

Partiamo dal Principio: per poter esprimere un qualche minimo giudizio, credo sia inutile dire che ovviamente la serie andrebbe prima guardata, ma tralasciamo questo particolare “scontato”.

Dove eravamo rimasti nell’ultimo episodio di She-Hulk?

La settimana scorsa, l’episodio terminava con lo scoppio di ira malgestito da parte di Jen, che durante il galà si trasforma in She-Hulk, alla vista di un suo video in atteggiamenti intimi, di fronte a tutti i partecipanti della serata. Video diffuso da Inteligencia, team di hacker impegnato a diffamarla in ogni modo possibile. Jen viene arrestata, e successivamente costretta a non trasformarsi più in She-Hulk. Assistiamo allo sgretolarsi della sua vita: senza più un lavoro e senza più una casa e una volta smontato tutto ciò che c’è di buono si torna a casa dei genitori.

La famiglia di She-Hulk - photocredits: No spoiler
La famiglia di She-Hulk – Photocredits: No Spoiler

Fortunatamente Jen può continuare a contare sui suoi amici, e decide di andare a trovare Abominio nella sua tenuta per approfondire le “Sedute di Gruppo fra Super Eroi”. Nikki e Pug, invece riescono a infiltrarsi a un’incontro di Inteligencia e dopo diverse battute sessiste, scopriamo che Hulkking, il capo dell’organizzazione, altri non è che Tod, uno degli speed date andati male di She-Hulk. Intenzionato a distruggerla, Tod ha organizzato tutto per rubare il sangue Hulk di Jen e poter avere anche lui i suoi poteri. Proprio con l’ingresso di Abominio in scena, sopraggiunge anche la stessa Jen, (l’incontro è infatti organizzato nella proprietà di Emile blonsky – Abominio).

Quando si dice “Rompere gli Schemi”!

She-Hulk spacca Disney Plus - photocredits: Comics Universe
She-Hulk spacca Disney Plus – Photocredits: Comics Universe

Eravamo al momento in cui Tod si inietta il sangue di Jen, diventando un Hulk tracagnotto, che sopraggiungono, spaccando pareti a caso, Titania e subito dopo Bruce – Smart Hulk. E qui, giustamente la nostra Jen, si chiede se effettivamente sia questo il finale giusto per la serie, parlando con noi spettatori. Abbiamo già visto durante tutta questa stagione, come il personaggio di Jen, rompa la quarta parete per parlare con noi dall’altro lato dello schermo, e per questa puntata la vediamo sbucare fuori dalla schermata di Disney Plus, per andare negli studi Marvel a parlare direttamente con i produttori della serie.

La produzione di She-Hulk - Photocredits: Comics Universe
La Produzione di She-Hulk – photocredits: Comics Universe

Come se non fosse abbastanza, non soddisfatta, decide di andare nell’ufficio di Kevin per confrontarsi con lui sugli sviluppi della sua storia. Come qualunque Fan dell’MCU, al nome Kevin il collegamento è ovviamente Kevin Feige. Ma in realtà, Jen si troverà di fronte a K.E.V.I.N, “Knowledge Enhanced Visual Interconnectivity Nexus“, con cui farà alcune modifiche sul finale di questa stagione. Eliminati il furto di sangue, e la partecipazione di Bruce, ( con le anticipazioni che ci siano delle novità importanti sul viaggio a Sakaar di Hulk ), assistiamo al finale vero e proprio, con l’arresto di Tod, e l’arrivo inaspettato di Daredevil: Jen si è finalmente ripresa quello che è suo, il suo lavoro, la sua vita e la sua Alter-Ego verde a cui si è ormai affezionata.

Daredevil & Jen - photocredits: DANinSERIES
Daredevil & Jen – photocredits: DANinSERIES

She-Hulk: Attorney at Law – Conclusioni

Per ritornare il discorso di cui parlavo ad inizio articolo, mi ha veramente fatto sorridere come le stesse accuse che ho sentito nei confronti di questa serie sono molto simili alle stesse rivolte a She-Hulk da Inteligencia: una “Femmina” che è una brutta copia della versione maschile; una di cui il mondo non ha bisogno, e che sicuramente ha avuto dei rapporti con il suo capo per essere dove si trova.

Trovo sia veramante svilente non riuscire a capire che stiamo parlando di un prodotto di intrattenimento, che in questo caso non ha grosse pretese di serietà ( difatti la stessa serie si autodefinisce una Legal Comedy – e personalmente l’ho trovata divertente); l’altro aspetto con cui purtroppo bisogna fare i conti è secondo me il punto centrale su cui si basa la creazione di questo personaggio: riuscire a mettere sullo stesso piano maschi e femmine. Non esiste “la brutta copia di..”, perchè entrambe sono due facce della stessa medaglia. Purtroppo, e lo dico da rappresentante del mondo femminile, anche se avessimo la stessa forza fisica, ci sarebbe comunque qualche piccolo uomo convinto di poterci sopraffare sminuendo la nostra sessualità.

Detto questo ben vengano eroine come She-hulk, un’appuntamento settimanale che ho trovato leggero e calzante del momento che stiamo vivendo.

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Carlotta Mione