Smartphone Games: Guida intergalattica per shopponi (e genitori)

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Di Redazione Metropolitan

Il mondo del gaming sta acquisendo nuova utenza anche sugli smartphone, creando diversi tipi di prodotti: dai casual gaming a games con meccaniche ben più profonde e spendaccione. Andiamo ad analizzare un mercato (e i pericoli) fatto di “spensieratezza” e microtransazioni COLOSSALI.

Ci ritroviamo sempre più spesso con in mano uno smartphone. Oggi è praticamente impossibile non vedere qualcuno con uno smartphone in mano; che stia scrivendo un commento sui social o che stia giocando ad un’app per cellulare, è ormai diventato parte della nostra quotidianità.

Con questo articolo andiamo a vedere come sta evolvendo il mercato videoludico anche su una piattaforma che sta permettendo (grazie anche all’hardware sempre in costante evoluzione) videogames sempre più profondi ma meno “impegnati” delle console casalinghe.

In principio erano 5 minuti…

Particolarità dei videogames per smartphone è sempre stata la “frivolezza” e il tempo da trascorrere su queste app. Che tu fossi impegnato in altre attività o senza fare nulla, quei 5 minuti per la tua app preferita la trovavi sempre.

Il mercato però come precedentemente descritto si è evoluto, e sempre più si sono fatte avanti meccaniche di gioco ben più profonde del normale. E quei 5 minuti sono diventate ore. Dopodichè si è passati ai login giornalieri e poi mensili, con ricompense ad ogni giorno giocato, per avere dei piccoli vantaggi in game. Infine si arriva a quello che sta diventando oggi…cioè ottenere ancora più vantaggi grazie alle microtransazioni.

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Community di gioco

Grazie a delle tematiche che più vanno di moda (fumetti, spin off di serie tv o addirittura spin off di videogames stessi) lo smartphone si prende sempre più utenza, andando a instillare nel giocatore la voglia di condividere con qualcuno questa passione…. Nascono così le community, situate in molti dei social o app sempre per smartphone. Il giocatore così neanche deve cambiare piattaforma: ha tutto a portata di mano.

Anche se le community esistono da prima che dall’avvento delle app su smartphone, possiamo toccare con mano quanto siano diventate grandi e di quanto siano importanti per questo mercato. Grazie alla condivisione e il confronto tra utenti, il videogames su smartphone si mette in risalto e crea vere e proprie community titaniche. Nulla di sbagliato e molto bello come concetto, anche perchè lo smartphone serve a questo, comunicare. Ricordiamo però che queste sono formate principalmente da utenti minorenni, e qui partono le prime problematiche.

Le nostre “adorate” microtransazioni: L’avvento dei “Freemium”

Nella maggior parte dei casi questi smartphone games sono gratuiti, cioè scaricabili gratuitamente da ogni utente, con pubblicità interna. Avendo pubblicità all’interno, riusciamo a capire come il game si mantenga e riesca a sfornare nuovi contenuti per l’utenza. Da diversi anni ormai stanno diventando sempre più presenti e sempre più di moda i videogames “freemium”: titoli con dowload gratuito ma che permettono con piccole cifre (ma anche grosse) di avere vantaggi rispetto ad altri utenti.

Anche se questi titoli sembrano non essere bilanciati, ci sono gamer che grazie alla “dea bendata” riescono a giocare al massimo dell’esperienza senza tirar fuori un centesimo. Ma qui ci soffermiamo sulla prima analisi del cambiamento di questo mercato e di come sta trasformando titoli gratuiti in colossi da milioni di dollari.

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I gacha, gli smartphone games d’azzardo legale

Ed eccoci arrivati ai re dei “freemium”: i gacha. Per chi non ne fosse a conoscenza, trattasi di smartphone games dove si hanno delle carte o delle unità collezionabili e giocabili, con aggiornamento e uscita periodica, dove la meccanica di collezione dei personaggi (oltre che a completare missioni e godere di un certo rispetto nelle modalità pvp) avviene attraverso una sorta di “lotteria della fortuna”. Ogni personaggio in base alla forza e utilizzo, ha una sua percentuale di uscire dalla batch di riferimento, che varia dallo 0,01% allo 0,5% di possibilità.

Che tu sia un giocatore free o sia un giocatore shopper, la percentuale non cambia: aumenta per la legge dei grandi numeri, ma la percentuale di uscita rimane la stessa. Capite da voi che con queste percentuali sia difficile riuscire ad avere un account all’ultimo grido. Anche se si spende tanto. E proprio su questo vorrei soffermarmi su una questione ben più importante della permanenza e giocabilità di questi videogames.

Il minore e il pericolo per i genitori

Come ormai possiamo constatare, lo smartphone è un oggetto appartenente a tutte le fasce d’età. Dal più grande al più piccolo. Se una persona di età adulta però riesce a capire che c’è un limite e che a volte (nella maggior parte dei casi) non conviene spendere soldi per questi titoli, purtroppo ci sono minori che non riescono a dare un valore “effettivo” ad un personaggio virtuale. Purtroppo se questo tipo di utenti non ha un modo di sostentamento, il prezzo di questi personaggi ricade sui genitori.

A volte ignari o a volte permissivi, sono loro i proprietari dei dati sensibili degli account dei loro figli. Con tanto di disclaimer l’app di turno ci indica che ci sono acquisti in app, e che bisognerebbe controllare un minore prima di effettuare questo tipo di acquisti. Molto spesso però il genitore non ne è neanche a conoscenza, e solo dopo aver visto “volatilizzare” una certa cifra dal proprio conto si accorge dell’accaduto. State attenti quindi a mettere dati di carte di credito negli smartphone dei vostri figli.

Smartphone Games Shopponi
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E quindi? Non bisogna giocare a questo tipo di smartphone games?

Come sempre non vogliamo demonizzare nulla e nessun tipo di smartphone games, nè tantomeno chi ci gioca, e neanche le scelte delle case di produzione di questi giochi. Ognuno con i propri soldi fa ciò che vuole, ed è giusto così. Ma vogliamo solo porre l’attenzione a quello che effettivamente è e sta diventando il mondo videoludico su smartphone. Cercando comunque di sensibilizzare tutte le fasce di utenza che abbiamo trattato nell’articolo. E voi cosa ne pensate? Siete anche voi degli Smartphone Gamers? Siete degli “Shopponi”? Passateci il termine!

Diteci la vostra e condividete.

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