25.5 C
Roma
Settembre 8, 2024, domenica

Star Trek e Star Wars: qual è il problema del film centrale?

Nel panorama cinematografico di Star Trek e Star Wars, due dei franchise più amati e duraturi della storia del cinema, le trilogie più recenti hanno dovuto affrontare un complesso e spesso sottovalutato problema narrativo: il ruolo cruciale del film centrale all’interno dell’intera epopea. Per entrambe le saghe, Star Wars: Episodio VIII – Gli Ultimi Jedi e Star Trek Into Darkness rappresentno un punto di svolta, per il modo in cui sono stati concepiti. Le due trilogie hanno riscosso un notevole successo, ma anche scatenato diverse critiche: proprio per questo proviamo a vedere le questioni su cui si impernia il problema condiviso nel film centrale si Star Treck e Star Wars.

Cambiamenti radicali nei personaggi iconici

Star Trek e Star Wars: il problema del film centrale
Star Trek e Star Wars: il problema del film centrale

I cambiamenti significativi apportati ai personaggi chiave nei film centrali delle trilogie rappresentano un bivio critico nella narrazione. In Gli Ultimi Jedi, per fare l’esempio più calzante, la rappresentazione disillusa di Luke Skywalker ha cambiato il corso della narrazione, sfidando le aspettative dei fan e creando un divario emotivo tra i personaggi. Questo ha minato il valore di Luke come personaggio leggendario, valore un po’ maldestramente recuperato nell’ultimo capitolo.

Anche Into Darkness soffre dello stesso problema. La reinterpretazione di Khan Noonien Singh ha innescato un confronto costante con l’interpretazione originale del personaggio. La scelta di reinventare Khan ha posto una sfida considerevole, dal momento i fan avevano – e hanno – un forte attaccamento alla versione classica del personaggio. Questo confronto ha influenzato le dinamiche tra i personaggi principali, in particolare tra il Capitano Kirk e Khan, creando una tensione nuova e complessa che ha determinato la trama. La reinterpretazione di Khan in Into Darkness ci racconta come un singolo cambiamento nel film centrale possa avere un impatto significativo su un’intera trilogia.

Divergenze dalla mitologia precedente di Star Trek e Star Wars

La più ovvia critica che è stata mossa all’intera trilogia marcata Disney consiste nell’inconsueta capacità della protagonista a utilizzare la Forza senza aver ricevuto alcun addestramento. Così come era successo nel primo capitolo, anche in questo caso vediamo Rey utilizzare tecniche complesse e avanzate ingiustificatamente. D’altra parte, bisogna notare che sono state fatte scelte significative, che hanno permesso di sceneggiare azioni innovative: basti pensare all’introduzione di utilizzi della Forza inediti nei film, spesso derivati da altri prodotti dell’universo di Star Wars (penso, per esempio, alla Guarigione di Forza). Insomma, la mitologia classica è stata sicuramente cambiata e non tutti i fan ne sono stati felici.

La questione mitologica di Star Trek Into Darkness è più complessa. Innanzi tutto viene riscritta l’origine di Khan, che da superuomo geneticamente modificato del XX secolo, diventato tiranno, viene presentato come un individuo del XXIII secolo, con propositi molto diversi rispetto all’originale. Ciò che muove le azioni di Khan non è più la sete di vendetta, ma la sopravvivenza e la protezione della sua famiglia (e dei suoi simili). Inoltre, Khan è presentato come un membro segreto di una sezione avanzata della Flotta Stellare, il che cambia notevolmente il suo ruolo all’interno dell’organizzazione: sarebbe un po’ come immaginare Ulisse alleato segreto di Priamo.

Risposte contrastanti al cambiamento creativo

Non possiamo esimerci dal fare un discorso, a questo punto, extradiegetico. Gli Ultimi Jedi ha spaccato il pubblico tra coloro che hanno apprezzato il coraggio nell’innovazione, accompagnato a un marcato e perpetuato fan service, e coloro che avrebbero preferito una narrativa più tradizionale. In che modo, però questo, dovrebbe essere un problema? Tutto chiaramente dipende dalle scelte che ne sono derivate. Per la sceneggiatura del capitolo conclusivo, per esempio, Disney ha scelto la via della conciliazione: tentare un film che potesse mettere d’accordo il maggior numero possibile di fan.

In Into Darkness, il tema è simile: la decisione di reinterpretare Khan ha suscitato un acceso dibattito tra i fan. Queste reazioni hanno avuto un impatto duraturo sulla direzione generale della trilogia, poiché la discussione sull’autenticità della reinterpretazione ha influenzato le decisioni riguardo la narrazione delle relazioni tra i personaggi e i conflitti che ne derivano. In questo caso, il problema maggiore si incarna nel prevedibile costante confronto tra la versione classica di Khan e la sua reinvenzione. Innovare è certamente fondamentale per portare avanti saghe che vantano mezzo secolo, ma è sempre probabile che i puristi non apprezzino. ha gettato un’ombra persistente sulla narrazione, contribuendo a definire l’identità della trilogia sequel di Star Trek.

Buchi di trama in Star Trek e Star Wars

In Star Wars: Episodio VIII – Gli Ultimi Jedi, alcune decisioni narrative e alcune scene, seppur spettacolari, hanno sollevato delle questioni che possono essere considerate buchi di trama. Oltre agli errori tecnici di una scrittura entusiastica e rocambolesca, come la fuga dei ribelli dalla flotta del Primo Ordine a velocità-luce, il problema risede in Snoke. Il passato di Snoke e le sue abilità rimangono senza una spiegazione approfondita, nonostante fosse un personaggio centrale: come poteva non lasciare basiti e seccati una scelta simile? Approfondendo il mondo di Star Wars, molte cose vengono a galla, ma per chi valuta i film come oggetti autosufficienti non può uscirne soddisfatto.

Per quanto riguarda l’altra saga di cui stiamo parlando, non possiamo che citare la guarigione straordinariamente rapida di James T. Kirk. La scena in questione ha avuto un impatto notevole sulla percezione della coerenza interna del franchise di Star Trek. Dopo essere stato gravemente ferito e, apparentemente, ucciso in seguito a un atto di sacrificio nell’azione del film, la rapidità con cui Kirk ritorna in vita e alla piena salute ha sorpreso molti spettatori. Non si tratta tanto di uno stupore dovuto alle tinte fantastiche della questione (è pur sempre fantascienza), quanto della mancanza di una spiegazione chiara o di una descrizione delle circostanze che hanno reso possibile la sua guarigione così rapida. In una serie nota per la sua attenzione ai dettagli scientifici e alla spiegazione delle tecnologie avanzate, la mancanza di un approdondimento adeguato per un evento così straordinario ha lasciato alcuni fan insoddisfatti. Però diciamolo: non si tratta proprio un buco di trama, ma più della vecchia tecnica del deus ex machina.

I film centrali delle trilogie di Star Trek e Star Wars sono stati cruciali per l’evoluzione delle narrazioni globali, nel bene e nel male. Le decisioni prese in questi film hanno avuto un impatto significativo sulla direzione delle trilogie nel loro insieme, dando forma agli sviluppi dei personaggi, a una nuova – revisionata – mitologia e allo stile. Questi film raccontano come le scelte creative audaci possano polarizzare il pubblico e definire il destino di interi franchise. Nel contesto delle trilogie, il film centrale si impone come necessario perno narrativo, che può ridefinire e modellare la percezione generale delle opere e, su queste due saghe, sembra che ci siano diverse concomitanze nell’errore.

Edoardo Coppola

Seguici su Google News

- Advertisement -

Continua a leggere

- Advertisement -

Ultime News