Formula 1

Stefano Domenicali, numero uno della Formula 1: “Un missile è guerra?”

L’Arabia Saudita è da diversi anni in guerra con lo Yemen e l’attacco allo stabilimento Aramco (ad appena 20 chilometri di distanza dall’evento di Jeddah) ha diviso in due l’opinione pubblica: qualcuno ha incoraggiato il Cirucus della Formula 1 a continuare come se nulla fosse successo, mentre altri auspicavano lo stop del weekend che metterà in scena il secondo appuntamento del Mondiale 2022. Sulla questione si è espresso Stefano Domenicali.

Stefano Domenicali: “Nessuno giudichi la moralità”

Ecco le parole del numero uno della F1 ai microfoni di Sky UK:

Nessuno può giudicare la nostra moralità, ad essere sinceri. Si tratta solo di mettere insieme tutte le cose che devono essere considerate. Qual è la linea? Questa è la domanda. La nostra posizione, che è quella che è sempre stata, è che quello che stiamo facendo avrà un impatto positivo a livello politico sia per le nostre vite che in generale. Queste sono le considerazioni che faremo sempre per il nostro futuro nello sport, ovunque nel mondo. Se continuerà ad esserci ancora un GP dell’Arabia Saudita? Non è una questione di punti di domanda, si tratta di comprendere la situazione“.

Non siamo ciechi ma non dobbiamo dimenticare una cosa: questo Paese con lo sport sta facendo un importante passo avanti. Non puoi pretendere di cambiare una cultura radicata da oltre un millennio con un battito di ciglia. Le risorse che stanno riversando per fare un passo avanti sono evidenti. Non dimentichiamoci che fino a due anni fa, le donne non potevano neppure guidare, mentre ora le troviamo in griglia, a tifare e vedere il nostro sport. Stanno cambiando molto nelle loro leggi per far sì che queste cose avvengano e dobbiamo considerare tutto questo. Ovviamente ci sono delle tensioni interne e alcune cose possono essere migliorate. Noi non vogliamo fare politica, ma crediamo di ricoprire un ruolo molto importante nella modernizzazione dell’Arabia Saudita e vogliamo tenere questo aspetto al centro della nostra agenda“.

È una questione di definizioni. Possiamo definire un attacco terroristico una guerra? Stiamo parlando di sport. Siamo in contatto con le autorità e le ambasciate e con i rappresentanti governativi. Naturalmente non metteremo mai in pericolo la sicurezza della nostra gente. Non dobbiamo agire mossi dall’emozione del momento e lo dico perché a me per primo aver visto il fumo nero nell’aria mi ha ricordato cose che stiamo vedendo attualmente in tv. Dobbiamo far prevalere la razionalità. Sicuramente è stata una giornata intensa e affrontarla apertamente è stata la cosa giusta da fare nella moderna F1“.

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Photo Credit: F1 Official Twitter Account

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