Steve Vai, nasce a Carle Place, New York, il 6 giugno del 1960 da padre italiano. Uno dei migliori chitarristi moderni è anche un ottimo compositore e produttore discografico. E’ un ottimo bassista, ed è considerato uno dei più grandi talenti della storia della chitarra moderna. Scoperto da un altro grande chitarrista rock, Frank Zappa, ha intrapreso, dagli anni ’80 in poi, una propria carriera solista, facendosi affiancare da alcuni dei migliori musicisti di sempre.

Steve Vai, il piccolo virtuoso italiano

Come detto Steve Vai viene scoperto da Frank Zappa, che lo assume nel ruolo di “chitarrista-trascrittore”, impegnandolo su partiture delle sue difficili composizioni. Ben presto però l’icona del rock statunitense si accorge della bravura del giovane Steve e lo porta con sé nei suoi tour, nel ruolo di “stunt guitar”. Zappa è affascinato da Vai, e gli rende il dovuto tributo nel suo libro “The Frank Zappa Guitar Book“, nel quale sottolinea quanto sdia diabolico il chitarrista con il fatto che abbia compiuto sei anni esattamente il sesto giorno del sesto mese del 1966. Tra i soprannomi che Zappa dà al giovane, c’è “piccolo virtuoso italiano“.

Steve Vai e le altre collaborazioni

Nel 1985 sostituisce Yngwie Malmsteen come chitarra solista negli Alcatrazz di Bonnet, con i quali incide anche il disco “Disturbing the Peace”. Dal 1986 al 1989 suona per David Lee Roth, registrando “Eat ‘Em and Smile” e “Skyscraper”. A fine anni 80 sostituisce l’infortunato Adrian Vandenberg negli Whitesnake, poco prima che questi iniziassero le registrazioni dell’album e partissero per il tour mondiale di “Slip of the Tongue”. Steve Vai continua a suonare in concerto regolarmente con il suo amico e maestro di chitarra di un tempo Joe Satriani.

Steve Vai ed il cinema

Il chitarrista è presente in diversi film non solo con la sua musica, ma anche con la sua presenza. Infatti è apparso sul grande schermo in un film del 1986 con Ralph Macchio intitolato Crossroads, di Walter Hill. In questa pellicola recita la parte di Jack Butler, un chitarrista ispirato dal demonio. Nel momento saliente del film, Vai si impegna in un duello chitarristico con Macchio. La parte di quest’ultimo è doppiata da Vai stesso, mentre la parte di “slide guitar” è interpretata da Ry Cooder come ammesso dallo stesso Steve in un’intervista. La composizione pseudo-classica-barocca in trentaduesimi con la quale Macchio vince la competizione è stata scritta da Vai, che si è basato pesantemente sul Capriccio Op.1 #5 di Paganini, ed è diventata uno dei brani preferiti da molti chitarristi alle prime armi. Il chitarrista newyorkese ha inoltre partecipato alla colonna sonora del film “Fantasmi da Marte” di John Carpenter insieme agli Anthrax e a Buckethead.

Stile e strumentazione

Steve Vai non è solo un chitarrista rock, ma è un vero e proprio luminare della 6 corde. Non è solo apprezzato per la sua inarrivabile tecnica ma anche, e soprattutto, per l’espressività dei suoi assoli. Con un personalissimo stile caratterizzato da una grande padronanza del legato e da un uso molto particolare della leva del tremolo, con il quale è in grado di far ‘parlare’, ‘ridere’ e ‘piangere’ la sua chitarra.

Il modo di fare musica di Zappa ha influito molto sullo stile di Vai e sulla sua concezione delle dissonanze e del loro inserimento all’interno delle scale, oltre che all’introduzione di rumori e voci. Anche il tapping, una tecnica che consiste nell’utilizzare la mano ritmica per suonare delle note direttamente sulla tastiera, è molto sfruttata da Steve. Tale tecnica viene usata sia nella sua forma più classica che in quella più complessa, basti pensare all’inizio del brano “Building the Church”.

Vai utilizza una chitarra Ibanez, del quale è endorser. La sua chitarra preferita, usata sia dal vivo che in studio, è un prototipo di Ibanez JEM7VWH da lui chiamata “EVO”: tale chitarra gli fu consegnata per provare quelli che al tempo erano prototipi dei pickup DiMarzio Evolution (da cui EVO). Vai possiede anche una chitarra personalizzata a forma di cuore con tre manici chiamata “Ultra Zone” visibile nella copertina dell’omonimo album e una JEM bianca a tre manici.

I brani cult del virtuoso Vai

Adesso festeggiamo il compleanno di Steve Vai con i suoi brani più famosi! Buona lettura e buon ascolto.

Liberty

Brano di apertura dell’album più conosciuto di Steve, “Passion & Warfare”. Un pezzo epico e solenne. Vi consiglio di cercare la versione eseguita dal vivo al Siviglia Expo del 1992.

Juice

Questo brano è tratto dall’album “Alien Love Secrets” ed è un pezzo ‘tirato’ e trascinante. Qui Steve ha il pregio di non fare mai nulla di banale o atteso. Un pezzo sottovalutato che vale la pena di (ri)scoprire.

Whispering a prayer

Registrata in presa diretta, questo pezzo presenta una melodia talmente ‘semplice’ che se fosse stata suonata da qualsiasi altro chitarrista sarebbe stata banale, ma il tocco di Vai fa si che questo brano diventi superbo e dolce allo stesso tempo.

For the love of god

Chiudiamo questa sorta di lista della spesa con un altro brano tratto dal secondo album di Steve Vai, il mio preferito, “Passion & Warfare”. “For The love of god” é un capolavoro assoluto senza se e senza ma, non è una canzone, è un capolavoro. Ricordo che durante un workshop tenuto a Pisa, Steve disse che per questa canzone decise di mettersi a dieta perdendo una decina di chili. Così facendo il suo fisico li permise di suonare in questo modo divino.

Alessandro Carugini