La giunta militare del Burkina Faso aveva dichiarato giovedì una “mobilitazione generale” per dare allo stato “tutti i mezzi necessari” per combattere una serie di sanguinosi attacchi imputati ai jihadisti affiliati ad Al-Qaeda e al gruppo dello Stato islamico. La scorsa settimana, 44 civili sarebbero stati uccisi da “gruppi terroristici armati” in due villaggi nel nord-est, vicino al confine con il Niger. È stato uno degli attacchi più letali contro i civili da quando il capitano Ibrahim Traore è salito al potere lo scorso settembre, dopo che 51 soldati sono stati uccisi a febbraio a Deou, nell’estremo nord. 

Strage jihadista in Burkina Faso

Almeno 32 volontari dell’esercito e 10 soldati sono morti in attacchi jihadisti nel nord del Burkina Faso. Un distaccamento di soldati e volontari civili è stato l’obiettivo di un attacco da parte di uomini armati non identificati sabato intorno alle 16, vicino al villaggio di Aorema, ha fatto sapere il governatorato di Ouahigouya. L’esercito ha riferito che il bilancio delle vittime è di 40: otto soldati e 32 volontari della difesa, aggiungendo che “almeno 50 terroristi” sono stati “neutralizzati” nel contrattacco, compreso un numero ucciso in attacchi aerei.

Il nord del Burkina Faso è da tempo una zona in cui è molto attivo il terrorismo islamico: negli ultimi anni ha provocato la morte di migliaia di civili e costretto circa due milioni di persone (su 22 milioni di abitanti) ad abbandonare le proprie case. La scorsa settimana 44 persone civili sono state uccise in due attacchi nel nord-est del paese, a febbraio un gruppo terrorista islamico aveva ucciso 51 soldati in un’imboscata, sempre nel nord del paese.