”Subway Shirt”, vestirsi con indumenti oversize per evitare potenziali molestie: la moda amara del momento

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Di Stella Grillo

Il nuovo trend TikTok si chiama Subway Shirt: il significato letterale è ”maglia della metropolitana”.  Nonostante sembri una innocua tendenza è una vera e propria ”moda amara” quella che arriva dagli Stati Uniti. Il trend, infatti, consiste nell’indossare una maglietta extralarge o delle camice oversize per nascondere il proprio corpo ed evitare potenziali molestie.

Subway Shirt la soluzione delle giovani americane contro catcalling ed eventuali molestie

Subway Shirt

 Magliette extralarge e camice oversize spopolano fra le giovani donne di New York: non è una moda, né un trend da sfilata ma una soluzione che mira a prevenire eventuali molestie quando si è da sole, in giro, o magari sui mezzi pubblici. Il fenomeno delle maxi magliette e delle camicie oversize ha un significato ben preciso; nascondere il reale outfit indossato. Il trend Subway Shirt, divenuto virale su TikTok, ha una funzione specifica: passare inosservate, non essere appariscenti, smorzare il proprio look per non dare nell’occhio.

In una parola proteggersi da disturbatori e dal catcalling: commenti indesiderati, fischi, avances sessuali spesso insistenti. La moda spiacevole che sta imperversando consiste nell’indossare indumenti più grandi della propria taglia; un escamotage per coprire il reale abbigliamento scelto dalle ragazze per un evento, una serata tra amiche o per andare in discoteca. Il rimedio è stato progettato per sentirsi più ”sicure”, protette da sguardi non richiesti o troppo insistenti. Non appena si arriva a destinazione e ci si sente più tranquille ci si può, finalmente, spogliare dall’abbigliamento extralarge. Claire Wenrick, giovane TikToker, ha detto al The Guardian:

“È un modo per proteggermi andando dal punto A al punto B. Non voglio diventare un bersaglio. Vestirmi in modo che gli uomini mi lascino in pace mi dà l’impressione di essere tornata al codice di abbigliamento ai tempi della scuola media, ma da adulta”.

”The women wearing ‘subway T-shirts’ over outfits to avoid creepy stares”, The Guardian, 16 mag 2023

Nascondere il proprio corpo e la propria femminilità per paura di attrarre sguardi indesiderati

Le lunghe e larghe maglie che coprono i corpi delle ragazze e i loro vestiti che con il sopraggiungere dell’estate si fanno più leggeri, scoprendo il corpo in quantità maggiore rispetto alla stagione invernale, non sono altro che un flebile Velo di Maya che squarciato non trova alcun noumeno consistente se non la reale paura, il timore, e ancora nel 2023 il senso di colpa.

Quante volte è capitato di udire, anche distrattamente, di molestie sessuali ai danni di una donna e ascoltare il solito commento: ”com’era vestita?” o, ancora ”Eh, era vestita così, se l’é cercata”. Nessuna minigonna o crop top che sia è un invito alla violenza, sia essa verbale o fisica. Il trend virale non fa altro che sottolineare questa falla che ancora persiste e si attacca, inevitabilmente, ai pensieri di coloro i quali giustificano quasi una violenza se chi l’ha subita indossava un tubino corto o attillato.

Il Subway Shirt è un espediente attuato dalla vittima e messo in pratica per sentirsi sicure quando, purtroppo, non fa altro che avvallare il già nutrito pensiero comune secondo il quale se una donna subisce molestie ma è vestita in modo troppo provocante, succinto o scollato, la colpa è solo sua: se l’è meritato.

Si parla di parità di genere ma sono ancora le donne che devono nascondersi, privarsi, temere. Se non altro il trend sta mettendo in luce il tema delle molestie che per molti, ancora, non consiste neanche lontanamente in un problema reale. Da dove deriva questa grande falla emotiva e sociale? Sicuramente in una mancata educazione emozionale e sessuale; per molto, troppo tempo, la donna è stata oggettificata, guardata solo come involucro e mercificata in ogni suo aspetto.

Un’intenzione positiva che veicola un messaggio tristemente sbagliato

Nonostante il trend nasca promuovendo intenzioni positive, il messaggio che veicola è purtroppo sbagliato: non è colpa di una donna né degli indumenti che indossa se subisce molestie, qualsiasi esse siano; purtroppo il Subway Shirt va a instillare e alimentare quel recondito senso di colpa che è già prerogativa di gran parte dell’universo femminile e si acuisce, ingiustamente, nelle vittime di violenza sessuale. Spesso, infatti, chi ha subito molestie prova un senso di vergogna, si addossa colpe che non ha, quasi come se l’atto di violenza fosse scaturito da un gesto, un’azione della stessa vittima.

Un recondito pensiero cristallizzato nelle coscienze che questo trend, seppur con buone intenzioni, sottolinea: coprirsi per non provocare. Se non ci si copre e si subisce un’aggressione la colpa non è di chi ha aggredito ma della vittima che non ha usato le giuste precauzioni. Nella società attuale è una sconfitta umana e sociale convalidare, seppur indirettamente, pensieri di questa portata; la soluzione è solo l’educazione: sessuale, emotiva, culturale. Solo quando una donna non dovrà avere timore di uscire da sola la sera, potrà vestirsi come ritiene, e non dovrà temere di compiere un’azione senza rischiare di subire violenza si potrà parlare di società civile: nel rispetto e nell’accoglienza dell’altrui libertà.

Stella Grillo

Photo Credits: Radio France

Foto in copertina: GreenMe

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