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Settembre 8, 2024, domenica

Tedua diventa modello di LaChapelle: il segno divino nel loro incontro

«Cercavo qualcuno che sembrasse venire veramente da Nazareth». Il celebre fotografo di cantanti e attori, da tempo consacrato a scatti religiosi in chiave pop, non dormiva la notte. La sua era un’ossessione: doveva trovare qualcuno con i lineamenti medio orientali, di molto bello, ma bello come Gesù. Non artefatto come un modello da sfilata. L’angoscia di non trovarlo, si trasforma in folgorazione quando i suoi occhi incontrano Tedua, il divino rapper italiano.

Tedua e LaChapelle: l’unione tra sacro e profano

Tedua e LaChapelle, foto da Corriere Roma
Tedua e LaChapelle, foto da Corriere Roma

Una congiunzione astrale. Un’unione non fortuita, ma benedetta da un segno divino: quella tra il fotografo americano e la star musicale di casa nostra. «Un giorno mi sono messo a pregare per chiedere un segno: dovevo continuare o no?». Erano oramai due anni che David LaChapelle pensava costantemente alla sua opera “Stations of the Cross“, una composizione di quindici fotografie ispirate alle stazioni della Via Crucis (in giro per un lungo tour anche in Italia, e in vendita ognuna a 31 mila euro). Ma, nonostante dovesse convincere se stesso e non l’umanità, non c’era nessuno, secondo lui, che potesse interpretare Gesù. Così una notte, disperato, prova anche con la preghiera.

Racconta LaChapelle in un’intervista a Vogue: «La notte in cui ho iniziato a pregare, sono stato svegliato nel sonno dal pensiero di un italiano che mi aveva scritto. Volevo capire perché questo pensiero mi avesse svegliato, così sono andato nella parte della mia casa in cui prende l’elettricità, vivendo a Maui in una casa eco-sostenibile, ho chiamato il mio agente per chiedergli il nome e l’ho cercato su Instagram». Qualche mese prima, nell’anno 2022, in quel di Milano, Tedua affiancato dal suo team, cercava scrupolosamente un artista che potesse curare uno dei progetti più ambiziosi della sua carriera da rapper: il disco intitolato “La Divina Commedia” che doveva uscire nel giugno 2023. Così, quasi per scherzo, il manager di Tedua, Umberto Falsina, precedentemente anche suo fotografo, ha inviato una mail all’indirizzo di David LaChapelle per chiedergli se fosse interessato a illustrare la cover dell’album. 

Metà Dante, metà Cristo: Tedua posa per LaChapelle

«L’ho trovato perfetto: non aveva tatuaggi in faccia e sembrava vagamente avere lineamenti medio orientali, poteva benissimo venire da Nazareth», continua nel suo ricordo il fotografo, quando davanti, sullo schermo, trova l’agognato clone del Nazzareno. Pensava oramai, di accantonare il progetto perché ‘troppo sacro‘, e dunque irrealizzabile. Ma Tedua lo convince, come fosse un’entità divina trapiantata in tempi moderni. Lo immaginava così: una figura trascendentale con una sensibilità che gli si leggeva negli occhi, in un viso poetico. E in Italia Tedua è chiamato proprio ‘il Poeta‘, per la scrittura dei suoi testi che sembrano liriche, dal linguaggio raffinato. Non esita, e parte una chiamata su Zoom alle 8 del mattino. Dall’altra parte, lui, Mario Molinari in arte Tedua, nonché reincarnato il nuovo Salvatore Cristiano, che, a sua volta, gli ha rinnovato la richiesta d’illustrare la copertina del suo album, guarda caso intitolato “La Divina Commedia“. «L’ho preso come un segno divino», dice LaChapelle.

Occhi sinceri e capelli lunghi, Tedua viene da Genova, ma ha le sembianze del Nuovo Messia. In un set durato dodici giorni, tra Los Angeles e Maui, ha soggiornato insieme alla troupe, nella residenza del fotografo a Mauiè. Da lui è stato fotografato per metà come Dante contemporaneo e metà come Gesù Cristo sulla via della croce. Per fortuna, LaChapelle, ha scoperto solo in un secondo momento che Tedua era un rapper, perché pare provi molta diffidenza nei confronti dei cantanti rap internazionali, “che vogliono imitare quelli americani col loro modo di fare urban e gangster con i tatuaggi in faccia e sempre pieni di gioielli“. Da una sorta di baratto, nasce una delle collaborazioni più in voga nella nuova generazione pop, rap e iconografica: “Se vuoi ti faccio le cover del tuo prossimo disco, però tu devi anche posare per la mia prossima opera”.

Il sommo Tedua e la Divina Commedia

L’album di Tedua, La Divina Commedia, è invece, composto dalle copertine ‘Inferno‘, ‘Purgatorio‘ e ‘Paradiso‘ (quest’ultimo presente solo nella deluxe edition dell’album), curate da LaChapelle. Lo scatto per il ‘Purgatorio‘, diventato subito virale su internet, vede una scia di corpi che abbraccia una sfera infuocata. Come nell’immaginario dantesco, a cui chiaramente si ispira. Tra colori iridescenti, vividi, il contrassegno di LaChapelle. Anche sul palco del suo ultimo tour, vediamo la rappresentazione visionaria della ‘Porta dell’Inferno‘, evocativa di demoni interiori, anime perse intrappolate in una condizione senza ritorno: installazione firmata da Eleonora Peronetti, scenografa e docente alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Mentre la copertina dell”Inferno‘, è scattata lungo le pendici di un vulcano hawaiiano: Tedua con un completo da lavoro dilaniato, sembra attraversare un girone infernale, trattenuto da una scultura futuristica in 3D, che simboleggia le braccia delle anime dei peccatori.

LaChapelle che scatta foto per Britney Spears, Kanye West, Madonna, Eminem, Nicki Minaj, Lady Gaga, Rihanna e Travis Scott, inizia da ragazzino scovato da Andy Warhol, che lo chiama a collaborare alla celebre rivista “Interview”. E calca i più importanti set di moda. Aveva già fatto parlare di sé con una serie di ritratti, tra il surreale e il caricaturale, intitolata “Jesus Is My Homeboy“: in cui Gesù, come uno di noi, veniva inserito in ambientazioni quotidiane. Anche molto discutibili, dall’impatto violento, come il marciapiede di una strada poco illuminata tra una prostituta e un agente di polizia, oppure nella cucina di una casa apparentemente sporca e putrida.

Hip hop da Paradiso, con Tedua e LaChapelle

Un rapper per Messia, con un fotografo che traghetta il dj nel suo mondo mistico contemporaneo. La bellezza particolare di Tedua, era stata già notata da Michele Placido, che lo fa esordire come attore nel ruolo di Cecco nel suo film di “L’ombra di Caravaggio“. E al Festival di Sanremo 2024, Tedua è stato anche la star sulla nave Costa Smeralda. Il suo viaggio tra i dannati, “La Divina Commedia“, lo porta dall’inaspettato fotografo mondiale che ‘lo mette in croce’. Tedua, alla fine del lavoro al suo disco, conclude con un ringraziamento e una promessa: «Grazie per la fiducia. Siamo pronti per il Paradiso».

Federica De Candia

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