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Settembre 14, 2024, sabato

The Retaliators: la vendetta suona il rock

Samuel Gonzalez Jr. e Bridget Smith dirigono l’horror ad alta tensione The Retaliators, disponibile da oggi per la visione. Un cast di eccellenze non solo del cinema ma anche della musica quello del film, che annovera tra gli altri Michael Lombardi (protagonista e produttore della pellicola), Tommy Lee e Jacoby Shaddix, direttamente dai Motley Crue e i Papa Roach.

E proprio sulle note di musica rock, alternative e nu metal si svolge questo horror violentissimo in cui distinguere il bene dal male è praticamente impossibile.

The Retaliators è come guardare un videoclip rock lungo un’ora e mezza

the retaliators
© Ufficio Stampa KINDA

Michael Lombardi interpreta un pastore della chiesa cristiana statunitense che, attorno al giorno di Natale, perde la figlia più grande, assassinata brutalmente da un killer senza scrupoli né pietà. Attorno a questo omicidio, l’uomo scoprirà che si nasconde un mondo sotterraneo ancor più spaventoso.

Qui i valori fondamentali della religione si scontrano con la violenza gratuita e senza fine della vita di tutti i giorni: sarà interessante vedere infatti come i valori universali vengano continuamente messi alla prova dalla crudeltà umana e in quest’ottica anche plasmati, contribuendo a creare dunque una nuova serie di valori che differisce da un individuo all’altro a seconda delle esperienze vissute. Distinguere il bene dal male, e di conseguenza mantenere la propria rettitudine morale, diventa progressivamente sempre più difficile, e la musica metal e rock accompagna in questo lungo viaggio nelle viscere del terrore umano.

Gli amanti di questi generi musicali e dell’horror gratuitamente splatter non potranno non lasciarsi travolgere da The Retaliators: le note rock accompagnano per tutta la durata della pellicola lo spettatore, che non potrà fare a meno di restare affascinato dal montaggio che accompagna le canzoni opportunamente scritte per il film. Le scene si susseguono infatti su ritmi serrati che danno l’impressione di comporre un videoclip lungo un’ora e mezza, mantenendo quindi il film coerente con la sua anima forgiata dalla musica e soprattutto alta la tensione che non accennerà mai a calare. Un po’ come il volume di una cassa che pompa musica metal, sparato al massimo e inarrestabile.

Chiara Cozzi

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