
Tommaso Campanella nacque in Calabria, a Stilo. Era il 5 settembre dell’anno 1568. Nato in una famiglia molto umile (il padre era un calzolaio, senza alcuna istruzione) prese i voti prestissimo e divenne all’età di 14 anni, frate, conosciuto come Fra’ Tommaso. Il nome era in onore di San Tommaso d’Aquino.
Portò a termine il suo corso di studi e si documentò moltissimo, da autodidatta, in studi filosofici. Particolarmente appassionato di arti magiche, fu costretto a lasciare Napoli, perché perseguitato dal Tribunale Ecclesiastico.
Le accuse di eresia e di propaganda antispagnola

Di lì a poco, la pesante accusa di eresia, che portarono Tommaso Campanella a due arresti in poco tempo. La seconda condanna ne determinò la chiusura in carcere a Napoli per ventisette lunghissimi anni. Fu in quest’epoca della sua vita che Campanella scrisse una delle sue opere più significative, dedicata interamente a Galileo Galilei. Poi, giunse nel 1626, la parziale libertà: Tommaso Campanella venne scarcerato, a patto che restasse a Roma, sotto il controllo rigido del Santo Uffizio.
Signoreggia per natura chi precede di virtù; serve per natura chi manca di virtù; dove si fa il contrario è dominio violento.
Tommaso Campanella, gli ultimi anni a Parigi e la nascita de La città del sole
Nel 1633 una nuova, pesante, accusa di eresia nonché di propaganda antispagnola, per cui Campanella optò di rifugiarsi a Parigi, dove ottenne la stretta protezione da parte del cardinale Richelieu. In questo periodo compose le sue opere più importanti, anche ispirato dal religioso raccoglimento presso il convento parigino di Saint-Honoré. E’ in questo posto che avrebbe trascorso il resto della sua vita. In quest’epoca scrisse un’opera quasi profetica, sulla nascita del regno di Luigi XIV, oltre a quella che è la sua opera filosofica più significativa, dal titolo “La città del sole”. Nel suo trattato descrisse una città perfetta e ideale, fortemente ispirato dal pensiero di Platone e di Tommaso Moro. Tommaso Campanella lasciò questa terra a Parigi: era il 21 maggio dell’anno 1639.
Ilaria Grasso
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