Torquato Tasso, epica e follia per l’autore de “La Gerusalemme Liberata”

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Di Redazione Metropolitan

Torquato Tasso, poeta, scrittore, drammaturgo e filosofo italiano. Inizia a scrivere fin da giovanissimo, lasciandoci un’eredità di oltre duemila componimenti. La sua opera più importante, conosciuta e tradotta in molte lingue, è la Gerusalemme liberata. Capolavoro della letteratura italiana del ‘500.

Torquato Tasso, vita e formazione

Torquato Tasso, figlio di un nobiluomo, comandante militare e scrittore, nasce a Sorrento nel 1544. Studia presso i gesuiti di Napoli fino al 1554, anno in cui raggiunge il padre a Bergamo. Segue quindi il padre nei suoi viaggi in giro per l’Italia. Approfondisce gli studi a Padova e Bologna, conoscendo personaggi della nobiltà italiana. Nel 1565 si trasferisce a Ferrara come cortigiano dei duchi d’Este.

Quando termina la stesura del suo capolavoro la “Gerusalemme liberata” iniziano per Tasso dei seri problemi psichici. Ossessionato dalla paura che la sua opera non fosse corretta dal punto di vista teologico, comincia a dare segni di squilibrio. Nel 1577 viene addirittura allontanato da Ferrara. Ci ritorna nel 1579 ma, in preda ad una crisi, aggredisce il duca che lo fa rinchiudere in un ricovero fino al 1586. In questo periodo la sua opera viene pubblicata a sua insaputa. Finita la detenzione lascia definitivamente Ferrara per trasferirsi a Roma. Qui si impegna nella revisione del poema che viene pubblicato nuovamente con il nome di “Gerusalemme conquistata”. Muore a Roma nel 1595.

“La Gerusalemme Liberata” e il nuovo poema epico

Torquato Tasso inizia la sua attività di scrittore fin da giovane. La vita e l’opera di Tasso sono state indubbiamente segnate dall’esperienza della “follia”. Non di aiuto era il periodo in cui ha operato. Il clima culturale della Controriforma, con il suo oscurantismo e la paura per tutto ciò che appariva “diverso”, certamente influirono sulla sua visione del mondo e il suo stesso capolavoro ne fu un riflesso.

“La Gerusalemme liberata” è l’opera principale di Torquato Tasso, che lo impegna per tutta la vita. Nei suoi venti canti sono narrate le imprese dell’esercito crociato alla conquista di Gerusalemme. Descrive la guerra evidenziando due punti di vista, i crociati sostenuti da Dio e i pagani aiutati dalle forze sataniche. Ben presenti sono anche le descrizioni delle contraddizioni e dei drammi interni dei protagonisti.


“La Gerusalemme Liberata” segna il distacco definitivo dal gusto di Ariosto e del Rinascimento, diventando un unicum nella letteratura del periodo. Tasso, mira ad un classicismo moderno. Per l’autore la poesia epica deve rappresentare le azioni più nobili e illustri e per farlo occorre integrare il verosimile con il meraviglioso. Fondamentale però, evitare le favole pagane e rivolgersi solo al meraviglioso cristiano. L’opera è la rielaborazione di un evento storico in cui l’autore inserì temi diversi per presentare la visione di un mondo pieno di conflitti e di contraddizioni, nel quale lottano da una parte le potenze angeliche e il senso cristiano del meraviglioso, dall’altra le potenze infernali e la magia diabolica.

Torquato Tasso, poetica

Torquato Tasso è considerato il primo autore moderno. Venne particolarmente apprezzato dai romantici perché incarna il personaggio dell’artista che per via della sua sensibilità entra in conflitto con la società e con il mondo vivendo una condizione di infelicità, in perenne conflitto tra genialità e limiti imposti dalla realtà. La figura di Tasso ha alimentato un vero e proprio culto ed ha suscitato l’ammirazione da parte di altri “grandi” della letteratura come Goethe e Leopardi, che ne ha fatto il protagonista di un’operetta morale.

Con la sua opera Tasso ha rinnovato il genere del poema eroico. Moralità perfetta e poesia perfetta sono gli ideali che ispirano il suo poema. L’autore parte dalla concezione rinascimentale della poesia come imitazione della natura. I punti cardini sono perciò due: “l’autorità della storia” e la “verità della religione”. La proposta di Tasso per il rinnovamento dello stile eroico poggia sul fatto che la storia raccontata dall’opera debba essere attinente con la realtà, lasciando poco spazio all’inventiva del poeta mentre lo stile complessivo dell’opera deve indurre il lettore allo stupore.

Altre opere

“Rinaldo”, pubblicato nel 1562 è un componimento in ottave che narra in dodici canti la giovinezza del paladino della tradizione carolingia e le sue imprese di armi e di amori. “Rime”, una raccolta del gran numero di poesie liriche che l’autore ha scritto lungo l’arco di tutta la sua vita. “Discorsi dell’arte poetica ed in particolare sopra il poema eroico” quattro libri scritti intorno agli anni Sessanta del ‘500. Il testo fornisce una chiara visione della concezione di Tasso del poema eroico. “L’Aminta”, favola pastorale composta nel 1573 e pubblicata nel 1580. “Re Torrismondo”,  tragedia iniziata nel 1573/74 e rappresentata per la prima volta soltanto nel 1618 al Teatro Olimpico di Vicenza. Altre opere minori sono state “I Dialoghi”, “Le sette giornate del mondo creato” e “Le lacrime di Maria Vergine e Le lacrime di Gesù Cristo”.

Ilaria Festa

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