
Il Comitato Olimpico Internazionale ha redatto il nuovo testo per la partecipazione delle persone transgender nello alle Olimpiadi. Eliminati test e analisi del testosterone per decidere la categoria di appartenenza.
Olimpiadi, ecco le nuove regole per le persone transgender
Il Cio ha stabilito le nuove regole per la partecipazione delle persone transgender alle competizioni olimpiche. I membri del Comitato hanno redatto il testo dopo aver consultato circa 250 esperti, tra scienziati e sportivi. La nuova normativa entrerà in vigore dopo le Olimpiadi invernali di Pechino 2022. La regola base sarà quella “dell’inclusività“:
Chiunque, a prescindere dall’identità di genere, dal sesso e dalle sue possibili variazioni, ha diritto a partecipare alle competizioni sportive. […] Gli atleti potranno scegliere di gareggiare nella categoria che meglio rappresenta il loro genere d’elezione.
Saranno dunque i singoli sportivi a decidere la categoria di genere entro la quale vogliono competere. Vengono così eliminati i test dei livelli di testosterone e altri esami medici che finora avevano determinato la categoria di appartenenza. Sarà comunque garantita la parità tra atleti transgender e cisgender, verificando “che non ci sia un eccessivo svantaggio/vantaggio competitivo tra gli atleti nella stessa categoria.” In questo modo, il Cio applicherà limitazioni solo qualora ci fosse una superiorità fisica accertata rispetto agli altri atleti della categoria.
Le reazioni alle nuove regole del Cio
Le Olimpiadi di Tokyo hanno rappresentato il primo tassello del percorso delle persone transgender ai Giochi. Laurel Hubbard è stata la prima atleta transgender ammessa alle Olimpiadi. Il caso aveva destato polemiche perché la sollevatrice trans era considerata fisicamente superiore alle sue colleghe. Tuttavia, in gara l’atleta ha fallito tutti e tre i tentativi di sollevamento. La Hubbard aveva potuto partecipare alle Olimpiadi dopo che i suoi livelli di testosterone erano risultati nel range di quelli consentiti per le gare femminili.
Sui cambiamenti introdotti dal Cio c’è chi continua a nutrire perplessità. Tra questi anche Joanna Harper, sportiva, medico e autrice del libro “Sporting Gender – The History, Science end Stories of Transgender and Intersex Athletes”. La Harper sostiene infatti che
Le donne transgender sono solitamente più alte, grosse e forti delle donne cisgender e in molti sport queste caratteristiche rappresentano un evidente vantaggio.
Diversa invece la reazione di Quinn, centrocampista della nazionale femminile di calcio canadese. Quinn, classe 1995, è diventata la prima transgender a vincere una medaglia olimpica e riguardo alle nuove regole ha commentato:
Le nuove linee guida riflettono qualcosa che sappiamo da tempo: gli atleti e le atlete come me partecipano alle competizioni sportive senza alcun vantaggio. La nostra umanità merita di essere rispettata.
Giulia Panella
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