Polemiche senza fine per Elon Musk, padre della Tesla, che negli ultimi giorni ha attaccato la Sec e poi il primo ministro canadese Trudeau. Musk ha accusato la prima per la sua condotta e per le sue indagini senza fine nei confronti del miliardario. Quest’ultimo le imputa anche di volerlo mettere a tacere poiché critico del governo. Trudeau è stato invece paragonato a Hitler in seguito alle sue misure repressive nei confronti dei manifestanti no-green pass di Ottawa.

Elon Musk e la questione canadese

E le due polemiche si succedono. Al seguito di un tweet sul blocco deciso da Trudeau ai fondi per i manifestanti, Musk ha postato “Basta paragonarmi a Trudeau. Io ho un budget” con allegata una foto di Hitler. Il post ha generato polemiche e dissensi, e Musk ha in seguito cancellato il post.
Da settimane infatti, centinaia di autotrasportatori canadesi stanno occupando il centro di Ottawa per protestare contro l’obbligo di vaccinazione e le restrizioni varate dal governo contro il Covid-19.
Anche dopo l’arresto da parte della Polizia della capitale di due leader della protesta, avvenuto ieri, i canadesi hanno mantenuto la loro posizione. La mobilitazione continua.

La tecnica del governo è stata quella di cercare di isolare i manifestanti tramite centinaia agenti di polizia che avrebbero chiuso il centro.
Steve Bell, capo della Polizia di Ottawa, ha ribadito che la strategia della mobilitazione delle forze di sicurezza, consiste nel forzare la fine della protesta. Ieri Trudeau ha nuovamente difeso la sua posizione di dichiarare lo stato di emergenza. Questo evento non si era mai verificato prima nella storia del paese.
L’azione è prevista dall’ordinamento Canadese nell’eventualità di minacce straordinarie alla sicurezza nazionale. E, secondo quanto riferito dal primo ministro, i manifestanti possono esser considerati una minaccia sia per l’economia che per la sicurezza pubblica.  
Beatrice D’Uffizi

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