Tutta colpa di Freud: è l’amore la prima malattia al mondo?

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Di Redazione Metropolitan

Tutta colpa di Freud: in prima serata il film di Paolo Genovese dal mix perfetto. Leggero, ironico e con un pizzico di profondità, tra risate e riflessioni. E’ la colonna sonora di Daniele Silvestri però a far quadrare tutto, in piena atmosfera da commedia italiana.

Sette coprotagonisti, sette vite intrecciate fra loro in vari modi. Un filo lega tutto: l’amore. Le semplici e pungenti battute infatti dispiegano una trama ricca di colpi di scena e imprevisti che concorrono tutti alla risoluzione dei più disparati problemi amorosi. A fare da sfondo le strade di Roma e uno studio di psicoterapia dalla tipica poltrona in pelle. Ah, in una scena, anche il museo d’arte contemporanea MACRO.

Tutta colpa di Freud: parole, silenzi e un grande cast

“L’amore non è quello che questi poeti del cazzo vogliono farti credere. Eh no. L’amore ha i denti, e i denti mordono. I morsi fanno male e le ferite non guariscono mai.”

Francesco Taramelli (Marco Giallini) è un padre divorziato, psicoterapeuta di professione, alle prese con tre figlie piuttosto incasinate. Seppur così bravo ad affiancare gli altri nelle proprie vite, Francesco è invece piuttosto impacciato nella sua, incapace di concedersi all’amore, se non con molte remore e timidezze. Il film corre lungo un gioco di parallelismi e cose non dette, che lasciano i personaggi in balia di segreti e fraintendimenti, non per noi però, che sappiamo tutto.

“Sono qui per dirti una cosa a proposito di te e di me. Le parole dovrebbero unire, ma se non è cosi possiamo farne a meno, io posso smettere di parlare o posso imparare la tua lingua, ma a prescindere dai suoni, dai silenzi, dai rumori, da qualunque forma di comunicazione…Io ti voglio”

Fabio (Vinicio Marchioni) è un ragazzo sordomuto ed introverso. Marchioni porta in scena una capacità comunicativa oltre le parole e un’emotività sfaccettata e penetrante. Poco c’è da dire poi riguardo l’interpretazione di Giallini: incredibilmente sé stesso. Vuoi un po’ per i ruoli che spesso ricopre, estremamente strutturati ed affascinanti, vuoi per la sua capacità di fondersi pelle a pelle con il personaggio, Giallini non delude mai e anzi aggiunge sempre quel sapore in più ad ogni film.

Valentina Guido

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