Ucraina: l’Europa e la Cina invitano a “riprendere gli accordi di Minsk”

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Di Redazione Metropolitan

Ieri al vertice di Parigi non c’è stato nessun accordo, ma Francia e Germania cercheranno comunque di trovare una soluzione diplomatica. In Ucraina tutto potrebbe degenerare da un momento all’altro tra la Russia e la Nato, e anche la Cina si è espressa chiedendo di “rispettare gli accordi di Minsk”, abbandonando “la mentalità della Guerra Fredda”. Intanto un soldato della Guardia nazionale dell’Ucraina ha ucciso 5 militari a Dnipro con colpi di Kalashnikov.

La Nato si prepara alla guerra mentre si cercano ancora vie diplomatiche per la situazione in Ucraina

È stato definito vertice “Formato Normandia” quello che si è tenuto ieri a Parigi; un colloquio tra Russia, Ucraina, Francia e Germania, che però non è riuscito a giungere ad un punto di incontro effettivo, decidendo di condurre ulteriori dialoghi a Berlino fra due settimane.
Un “negoziato non semplice” che vuole però continuare a proporre strade diplomatiche affinché in Ucraina non scoppi un scontro aperto.

Una situazione che continua ad essere molto tesa e su cui è voluta intervenire anche la Cina. In una discussione telefonica Wang Yi, ministro degli Esteri cinese, ha cercato di indurre Antony Blinken, segretario di Stato statunitense, a considerare realmente le preoccupazioni russe per ciò che riguarda le questioni di sicurezza, rimanendo fermo sul fatto che “per risolvere la situazione in Ucraina è necessario tornare ancora al punto originale del Nuovo accordo di Minsk”.

Si tratta di un protocollo redatto nel 2014 che ha posto fine alla guerra dell’Ucraina orientale, che ha portato ad un cessate il fuoco nella regione di Donbass.
Wang lo ha definito “un documento politico fondamentale riconosciuto da tutte le parti e dovrebbe essere attuato efficacemente”. La Cina continua ad invitare le due fazioni ad “abbandonare completamente la mentalità della Guerra Fredda e formare un meccanismo di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile attraverso negoziati”, e ad allentare il più possibile questo clima di tensione.

La Nato però sembra essere pronta ad un guerra.
Davanti ad altre vie diplomatiche fallite, e al rifiuto della Russia di ritirare 100mila soldati collocati al confine con la Russia, il governo degli Stati Uniti ha deciso di emettere in “stato di allerta” 8500 soldati armati, e pronti a scontrarsi contro i militari russi se invaderanno il confine dell’Ucraina; fatto che secondo il vice segretario di Stato Wendy Sherman avverrà entro la metà di febbraio.
Decisioni che non hanno invitato la Russia a fare un passo indietro, ma davanti alle quali Serghei Lavrov, ministro degli Esteri russo ha dichiarato “Siamo pronti a tutto. Noi non abbiamo mai attaccato nessuno, siamo sempre stati noi ad essere attaccati, e quelli che l’hanno fatto non se la sono cavata”.

Nessun gesto distensivo è stato fatto, e davanti a questioni che mettono in seria crisi i rapporti tra la Russia e tutto l’Occidente, il “Formato Normandia” spinge per trovare un’apertura al dialogo, anche se la soluzione non sembra essere molto vicina.

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