Una piccola selezione dei musei europei più belli, tutti da scoprire

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Di Alessia Ceci

I musei europei più belli, quali sono? La grande quantità di spazi espositivi di cui è ricca l’Europa rende arduo il compito di effettuare una selezione. In ogni città si possono trovare spazi museali di valore. Ma oggi ricorre la giornata internazionale dei musei, per cui vale la pena scegliere alcuni esempi che possano fungere da stimolo per frequentare con consapevolezza il magico mondo dell’arte. Il fil rouge di questo itinerario virtuale è quello dell’arte contemporanea.

Prima di esplorare i musei europei più belli dobbiamo chiederci cos’ è un museo e qual è la sua funzione attuale

“Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro al servizio della società e del suo sviluppo, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica e specialmente le espone per scopi di studio, istruzione e diletto”.

(Icom, XXI Conferenza Generale, 2007, Vienna).

Questa è l’ultima definizione evidenzia gli obiettivi legati allo studio, alla formazione, alla ricerca. Compare tuttavia anche ‘’Il diletto’’, profondo piacere o godimento. Un passo senz’altro dovuto al cambiamento antropologico, sociale ed economico del genere umano. Già dal 2004 si iniziavano ad accostare le parole divertimento e socializzazione ai musei. Le strutture museali non potevano più essere considerate luoghi di piaceri cerebrali e sensoriali solo per studiosi o appassionati.

La museologia anglosassone aveva dimostrato che le strutture che producevano cultura avrebbero potuto dialogare con il pubblico generico: il Metropolitan Museum di New York, fondato nel 1870, già nel 1915 adattava progetti museologici che si ispiravano ai modelli dei Grandi Magazzini di fine ’800.

Tra i musei europei più importanti c’è il Centre Georges Pompidou a Parigi

Partiamo da Parigi. Il Centre Georges Pompidou è stato inaugurato nel 1977 grazie alla volontà di Georges Pompidou, presidente della Repubblica francese dal 1969 al 1974. L’obiettivo era quello di creare nel cuore di Parigi un’istituzione culturale multidisciplinare. All’arte moderna si potevano affiancare una biblioteca pubblica, un museo del design, attività musicali, cinematografiche e audio-visive.

“Mi piacerebbe che Parigi avesse un centro culturale come già hanno cercato di proporre gli Stati Uniti. Che sia museo e centro di creazione, dove le arti visive si accompagnino alla musica, al cinema, ai libri, alla ricerca audio-visiva e così via.”

Georges Pompideou

L’importanza del museo risiede anche nella struttura progettata da Franchini, Piano, Rogers e Susanne “Su” Rogers, assieme a Happold e Rice. I diversi colori delle tubature esterne sono differenziati in base all’utilizzo: quelle gialle per l’elettricità, le rosse per gli ascensori e le scale mobili, verde per l’acqua, blu per l’aria. Le opere vengono accompagnate da cicli di conferenze, dibattiti, concerti e spettacoli. l Musée National d’Art Moderne è situato al quarto e quinto piano ed espone, tra le tante, le opere di Braque, Chagall, Matisse, Picasso, Utrillo, Kandinsky, Miró.

La Tate Modern di Londra

Anche la Tate Modern di Londra è dedicata all’arte moderna e contemporanea. Il museo si trova in quella che un tempo era la centrale termoelettrica di Bankside e la collezione permanente è esposta al terzo e al quinto piano. Al secondo e al quarto vi sono le mostre temporanee. La Sala delle Turbine è lo spazio simbolo, ospitava i generatori elettrici della centrale e ora viene utilizzata tra ottobre e marzo per opere appositamente commissionate.

Tra gli innumerevoli capolavori si possono ammirare: l’impressionante ciclo pittorico dei Seagram Murals di Mark Rothko (1958-59), Figure dans un Fauteuil di Pablo Picasso (1910), una delle monumentali Ninfee di Claude Monet (1916), la Guitare di Georges Braque (1910), Concetto Spaziale Attesa (1960) di Lucio Fontana, e Montagna Lago di Salvador Dalí (1938), per citarne alcuni.

I Musei Vaticani sono tra i musei europei più visitati

Si tratta di un insieme di musei e collezioni. Fondati da papa Giulio II nel XVI secolo, occupano il vasto cortile del Belvedere e rappresentano una delle raccolte d’arte più grandi del mondo. Espongono le opere accumulate nei secoli dai papi: la Pinacoteca, la Cappella Sistina e gli appartamenti papali affrescati da Michelangelo e Raffaello ma sono solo una parte.

La particolarità dei Vaticani risiede nelle sezioni più nascoste

Si tratta della collezione di arte contemporanea  voluta da Papa Paolo VI per riannodare il dialogo tra Chiesa cattolica e arte contemporanea attraverso temi compatibili con la spiritualità cristiana. E’ distribuita tra sale e salette nell’Appartamento Borgia del Palazzo Apostolico medievale, nei due piani delle “Salette Borgia” ed in alcuni spazi sotto la Cappella Sistina. La collocazione non rende giustizia al valore della collezione. Si trova in uno degli ambienti più lontani dall’ingresso, in cui i visitatori arrivano stanchi.

Attualmente la collezione conta circa ottomila opere: dipinti, sculture, disegni, opere di grafica e videoarte, spaziando dalla fine dell’Ottocento al XXI secolo. Tra i tanti troviamo: Van Gogh, Dalì, Bacon, Ensor, Fontana, Chagall, Guttuso, Pomodoro. Sono rappresentati il primo e il secondo Novecento italiano, oltre al nucleo di opere di artisti internazionali. Il 22 giugno 2011 è stata inaugurata la Sala Matisse, con il materiale progettuale preparatorio per la realizzazione della chapelle du Saint-Marie du Rosaire di Vence, donata dal figlio dell’artista Pierre.

Valorizzare i musei europei senza dimenticare cosa c’è oltre i confini

Naturalmente è bene evidenziare che l’arte non si ferma ai confini dell’Europa. Al di là di questi ci sono molte posizioni affascinanti e personalità artistiche considerevoli da scoprire, spesso emarginate o semplicemente ignorate.

Alessia Ceci