Strutture accessibili e la possibilità di vacanze al mare o in montagna per persone con disabilità. È uno dei problemi che si ripresentano spesso in Italia dove lidi e strutture ricettive per disabili sono ancora troppo pochi. Un fatto che non solo manifesta un ritardo nelle politiche di inclusività ma anche nel saper fare impresa. Il turismo disabile infatti può e deve essere considerato un mercato importante da sfruttare per le strutture ricettive italiane. Uno stimolo importante in questo senso può essere l’accordo raggiunto tra il primo network per turismo e accessibilità Village for all e Hospitality, la più grande e completa fiera italiana dedicata al settore ho.re.ca.
Vacanze e disabilità, il problema dell’accessibilità
In Italia ci sono circa 3 milioni e 150 mila persone affette da disabilità fisiche di vario tipo e pochi lidi turistici attrezzati. Sono solo quelli di San Foca (Lecce), Sant’Antioco in Sardegna, Punta Marina a Ravenna e Le Sirene a Gallipoli a cui si aggiunge, grazie ad una collaborazione tra comune ed esercito, quello di Poetto a Cagliari. Spazi accessibili sono presenti inoltre anche a Grado e a San Benedetto del Tronto. Ancora troppo poco per garantire quell‘inclusività e quell’accessibilità necessaria ad un paese come il nostro e il superamento di problemi legati a barriere architettoniche e affini.
“La questione dell’accessibilità delle spiagge rischia spesso di creare una ulteriore ghettizzazione delle persone con disabilità, nella misura in cui soltanto alcuni stabilimenti vengono resi tali; è come se si garantisse alle persone con disabilità di poter andare soltanto in alcuni posti. E invece si pone la questione dell’universalità di un diritto”, aveva detto il il presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish), Vincenzo Falabella. Una situazione di certo peggiorata dalla pandemia e dalle restrizioni e che fa riflettere sul ritardo nelle politiche inclusive in Italia.
Il mercato turistico della disabilità e l’accordo tra Hospitality e Village for all
“Le persone disabili che fanno turismo sono turisti. Sono oltre 30mila gli hotel, 190mila le strutture extra-ricettive e oltre 2mila i camping in Italia per oltre 5 milioni di posti letto, ma ancora oggi, per persone che hanno esigenze di accessibilità, è difficile individuare la struttura adeguata”, ha spiegato Roberto Vitali, CEO di Village for all. Ecco perchè diventa importate la collaborazione tra il primo network italiano dedicato a turismo, disabilità e accessibilità come Village for all e Hospitality, la fiera più importante dedicata all’Ho.Re.Ca.
Il mercato del turismo per disabili rappresenta infatti una grande opportunità sociale ed economica. Non si stratta soltanto di migliorare l’inclusività con strutture e personale adeguato ma anche di ricevere una fascia di turisti che progettano vacanze di oltre 10 giorni, con più frequenza all’anno e con una capacità di spesa media di 120 euro al giorno. “In questo senso la collaborazione con Hospitality sarà importante non solo per presentare idee e soluzioni, ma anche per sensibilizzare gli operatori verso un mercato con un potenziale di grande valore di sostenibilità sociale ed economica.”, continua Vitali. Un mercato per cui sono importanti strutture adeguate e accessibili, personale debitamente formato e reti di servizi presenti sul territorio.
Stefano Delle Cave
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