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Ottobre 30, 2024, mercoledì

Valerie Solanas, il femminismo radicale degli anni 60′ tra battaglie e dannazione

Nello spazio di Letteralmente Donna una donna eccezionale che a modo suo ha segnato il femminismo radicale degli anni 60′ ma la sua memoria, a causa di un evento drammatico, è stata oggetto di dannazione. La donna è Valerie Solanas e questa è la sua storia.

Quella di Valerie Solanas è una storia controversa che si snoda tra fascino e dannazione in cui questa scrittrice dimenticata è nota soprattutto per un drammatico attentato contro Andy Warhol e i problemi psicologici.

Prima di questo però bisogna fare un passo indietro fino all’infanzia e l’adolescenza della Solanas segnata da abusi e violenze di padre e patrigno e da due gravidanze con rispettivi affidi. Fatti che influirono non poco sulla vita di questa autrice ma che non le impedirono di laurearsi in psicologia e di iniziare la sua battaglia con quella da lei definita, la società patriarcale maschile.

Valerie Solanas, Il manifesto Scum e la guerra ai maschi

Letterlamente Donna è dedicato a Valerie Solanas, fonte rollingstone.com
Valerie Solanas, fonte rollingstone.com

“Per bene che ci vada, la vita in questa società è una noia sconfinata. E poiché non esiste aspetto di questa società che abbia la minima rilevanza per le donne, alle femmine dotate di spirito civico, responsabili e avventurose non resta che rovesciare il governo, eliminare il sistema monetario, istituire l’automazione completa e distruggere il sesso maschile”.

Queste parole, tratte dall’Enciclopedia delle donne, costituiscono l’apertura di “Scum“, il manifesto radicale, femminista e violento di Valerie Solanas. Nostante il suo titolo richiami la parola “feccia” per indicare l’uomo e la sua società patriarcale successivamente in edizione rivista, censurata e non riconosciuta dalla Solanas venne cambiato. “Scum” infatti divenne l’acronimo “S.C.U.M” che significa “Society for Cutting Up Men” per poi ritornare dopo l’uscita di prigione della scrittrice, in seguito al caso Wahrol, al nome originario.

In questo manifesto è racchiuso il pensiero della Solanas che si basa sull‘eliminazione di un pregiudizio millenario quale quello dell’inferiorità della donna. Innanzitutto il vero inferiore per l’autrice è l’uomo che avendo un cromosoma X in meno non riesce ad essere come la donna ma è un soggetto passivo che riversa su di essa tutta le sue debolezze imponendo un vivere sociale sessista e patriarcale. Per questo alle cosiddette “ figlie di papà” va fatto uno “slavaggio del cervello” per liberarle da questo sistema mentre le donne più attive e capaci devono lavorare per distruggere l’uomo e il suo universo. Dopo l’eliminazione dell’uomo le donne potranno migliorare la propria vita e rimettersi in sesto imparando a gestire le città, il lavoro e i problemi di malattia e morte.

La trilogia Scum

Dopo “Scum” la Solanas redasse altri due testi. Il primo è una commedia teatrale intitolata “Up Your Ass”. Come in Scum, la Solanas utilizza lo stesso stile dissacrante e radicale per raccontare in questo atto unico la storia, dedicata a se stessa, la storia di una vagabonda che mette alla berlina l’intera società.

Sulla stessa scia, a completare un’ipotetica trilogia Scum, la Solanas ha scritto un racconto breve intitolato “Come conquistare la classe agiata. Prontuario per fanciulle” dopo la protagonista è una donna che vive di accattonaggio e taccheggio e che critica e attacca i maschi da lei incontrati.

L’attentato ad Andy Warhol

Nonostante il potenziale dei suoi scritti la vita della Solanas è stara rovinata dall’attentato contro Andy Warhol compiuto a colpi di pistola il 3 giugno 1968 in cui il famoso artista rimase gravemente ferito insieme ad un collaboratore.

Dopo essersi costituita la Solanas che aveva partecipato alla Factory del grande artista pop accusò Warhol di avere troppo controllo su di lei e di volerle rubare il lavoro dopo che questi aveva usato senza pagare un centesimo diverse battute della sua commedia “Up Your Ass” in diversi film da lui prodotti non restituendo la copia datagli dall’autrice.

Dopo il processi la Solanas venne condannata a tre anni e mandata in un ospedale psichiatrico dove le fu diagnosticata una “reazione schizofrenica di tipo paranoico con un’accentuata depressione”. Fu l’inizio di un calvario che si concluse alla morte della Solanas nel 1986, sola e dimenticata in un quartiere malfamato di San Francisco.

Stefano Delle Cave

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