Variante Omicron, verso una nuova stretta in vista del Natale: Draghi convoca vertice per il 23 dicembre

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Di Redazione Metropolitan

Il Natale con la variante Omicron preoccupa Mario Draghi. Il premier ha convocato per il 23 dicembre a palazzo Chigi una cabina di regia con i capi delegazione della maggioranza e, a seguire, un consiglio dei ministri. L’occasione per studiare ed eventualmente approvare ulteriori misure utili a fronteggiare l’avanzata della nuova variante del virus anche in Italia.

I casi di Omicron nel nostro Paese «sono in forte crescita» ha ammesso il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro: un’evoluzione «largamente attesa ed è probabile un aumento dei casi nei prossimi giorni».

Una cabina di regia presieduta dal premier Mario Draghi e subito dopo un Consiglio dei ministri per fronteggiare con nuove misure l’avanzata della variante Omicron. La stretta arriverà all’antivigilia di Natale, il 23 dicembre. Per quel giorno saranno disponibili i risultati della nuova indagine su Omicron, che arriveranno da una “flash survey” fissata per oggi sottoponendo a un sequenziamento un numero di campioni statisticamente significativo raccolti in 24 ore. «È fondamentale capire quanto sta crescendo la nuova variante e con che ritmo rispetto all’andamento epidemiologico», spiega il ministro della Salute Roberto Speranza. Al momento, come ha sottolineato ieri l’Istituto superiore di sanità, le sequenze di Omicron sono salite in 24 ore da 55 a 84. Una crescita rapidissima, dunque, sottolineata anche dall’Organizzazione mondiale della sanità: la nuova variante è segnalata in 89 Paesi e il numero di casi raddoppia in 1,5-3 giorni nelle aree a trasmissione comunitaria.

Nel suo Report esteso, che integra il monitoraggio settimanale, l’Iss fornisce intanto alla decisione politica alcune conferme: i decessi dei No Vax sono 45 volte superiori rispetto a chi ha fatto la terza dose; l’efficacia del vaccino contro la malattia severa Covid-19 nei vaccinati da meno di 5 mesi, ovvero 150 giorni, «è al 92,7%, e cala a 82,6% nei vaccinati da più di 150 giorni». Ed è proprio basandosi su queste evidenze – mentre diventa operativa con pubblicazione in Gazzetta ufficiale la misura che revoca il Green pass ai positivi – che il premier ha deciso di convocare la cabina di regia. Sul tavolo l’accorciamento della validità del green pass da 9 mesi a 6 o 5, anche per accelerare le terze dosi.