Versa ansiolitici nel cappuccino della collega per prendere il suo posto

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Di Redazione Metropolitan

Una storia incredibile quella che ha raccontato in questi giorni La Stampa. Una donna di Bra, in Piemonte, aveva paura di perdere il posto di lavoro e per questo motivo ha versato per un anno degli ansiolitici nel cappuccino della collega. In questo modo la signora sperava di prendere il suo posto. Purtroppo, però, è stata smascherata e condannata a 4 anni per lesioni aggravate.

Versa ansiolitici nel cappuccino della collega

Un piano tutt’altro che semplice. La donna si presentava tutti i giorni con il sorriso di fronte alla collega con una tazza di cappuccino alla mano, ma al suo interno si nascondevano degli ansiolitici. L’obiettivo, infatti, era quello di stordire la collega e di farla apparire inadeguata al ruolo di fronte ai superiori. Il tutto era alimentato dalla paura che l’azienda effettuasse tagli al personale: per prendere il posto della collega la donna è arrivata a stordirla con ansiolitici.

La vicenda è avvenuta a Bra, in Premonte: durante una pausa caffé tra colleghi qualcosa andava storto. La vittima, infatti, dopo aver bevuto il caffé segnalava capogiri e malessere, fino a finire contro un muro con l’auto. Capendo che la possibile causa di tutto ciò poteva essere proprio il caffé, la donna lo aveva sospeso per un mese e il risultato è stata la sparizione completa dei sintomi.

Smascherare il trucco, però, non è stato affatto semplice: la vittima, dunque, ha dovuto mettere alla prova la collega. In particolare, dopo l’ennesima offerta (“Dai, ti porto il cappuccino, che male ti può fare?”), la vittima avrebbe bevuto un goccio del caffè, riservando in provetta una buona parte del liquido. “Si sente di nuovo male – ha raccontato l’avvocato –, va al Pronto soccorso e arriva il responso: il cappuccino contiene quantità elevate di farmaci ansiolitici. La donna è stata condannata a 4 anni di reclusione per lesioni aggravate.