Volete scoprire i segreti di tutti film più belli che hanno vinto l’Oscar o hanno trionfato a Venezia e Cannes? Allora siete nel posto giusto, sedetevi davanti allo schermo e prendete parte a Movie Awards, la nostra nuova rubrica di cinema. Abbiamo deciso di cominciare il nostro viaggio con un grande classico che ha conquistato generazioni di spettatori. Stiamo parlando del trionfatore agli Oscar 1940Via col vento”.

Via col vento, la pazzia di Selzinck


Tutti sanno che “Via col Vento” è un film del 1939, una grande epopea campione d’incassi, ma pochi conoscono la dura storia fatta di licenziamenti, litigi e ed esaurimenti nervosi che c’è dietro questo capolavoro cinematografico. Sembrerebbe molto strano se si pensa che il produttore di questo film è nientemeno che l’eccelso David O. Selznick, padre di molti film di successo e scopritore di grandi talenti. Eppure fu proprio lui il vero problema di questo film sin dal 20 maggio 1936. In quel giorno venne convinto da Kay Brown, responsabile dell’ufficio newyorchese della sua casa di produzione, a trarre un film dall’omonimo romanzo di Margaret Mitchell. Il celebre produttore si comportò da padre padrone sin dalla stesura delle sceneggiatura imponendo le proprie scelte e pretendo la perfezione assoluta a qualsiasi costo. La realizzazione di questo film costò la messa in campo di ben 4 registi, tra cui George Cukor e Victor Fleming che, nonostante un esaurimento nervoso, ha realizzato la maggior parte del lungometraggio e per questo a lui ne è stata attribuita alla regia. A questo si aggiungono idee megalomani come i 3 km di scena utilizzati per la ricostruzione di Atlanta, il colossale incendio di precedenti location di altri film per ricostruire la distruzione della stessa città e il numero abissale di comparse utilizzate umane e non. Le manie di Selznick non risparmiarono nemmeno la fotografia con il primo direttore che fu licenziato dopo un mese di riprese. Il primo direttore della fotografia Lee Games fu infatti semplicemente sostituito perché la sua fotografia venne giudicata troppo scura dal megalomane produttore.

Una delle più famose scene di Via col Vento

Tra Rhett e Rossella fu vero amore?


La storia d’amore tra Rossella e Rhett che ha fatto innamorare milioni di spettatori era frutto anche di un rapporto idilliaco tra Clark Gable e Vivien Leigh anche sul set? Assolutamente no, la Leigh detestava Gable e odiava girare le scene del bacio con lui. Questo perché Gable portava già la dentiera e secondo la Leigh emanava un alito maleodorante. Inoltre l’attrice era risentita per il suo compenso non paragonabile ai 120.000 dollari ottenuti da Gable per soli 71 giorni di riprese.

la battuta più celebre di Via col vento

Via col Vento e il razzismo


Un altro problema di questo film, spesso offuscato dalla grandiosità delle scene e dei personaggi e delle loro battute leggendarie, è quello del razzismo. Una discriminazione razziale resa evidente dalla rappresentazione stereotipata razzista dei personaggi neri del film che rispecchia il punto di vista sudista adottato per questo lungometraggio e il segregazionismo americano della prima metà del 900’. Una visione peggiorata anche dal doppiaggio italiano che fa parlare gli afroamericani del film con i verbi all’infinito facendoli sembrare inferiori. Un razzismo che colpi anche gli stessi attori afroamericani del film che non poterono partecipare alla storica premiere di Atlanta e alla notte degli Oscar del 1940. Tutta via in qualche modo “Via col vento” riuscì a dare una svolta a modo suo. Infatti Hattie McDaniel, che nel film interpreta la governante di colore Mami, riuscì a vincere l’Oscar come migliore attrice non protagonista diventando, nonostante il segregazionismo, la prima donna afroamericana ad essere premiata dall’Academy.