“Viaggi di nozze”: la scena di Verdone e la Gerini che fece infuriare Rita Rusić, stasera in tv

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Di Federica De Candia

“Io Gggesseca prendo te Ivano.. Ma che te sta a legge a mia? Na bbotta de tensione… scusateme aò…”. Non è l’inizio del filmino fatto dal parente che commuove tutta la famiglia. È la scena all’altare che ha consacrato la coppia più buzzurra e orgogliosamente coatta del cinema. Mai osata ‘superare’ dal lontano 1995. La sposa, Claudia Gerini, astro nascente tra tra le attrici, e il consorte, un esageratissimo Carlo Verdone, hanno sdoganato quel linguaggio tamarro, e fin troppo comune, divenendo icone trash. “Ndo’ state? Che ffate? Nd’annate?”, perché stasera in tv c’è “Viaggi di nozze“, con Raniero Cotti Borroni, Giovannino, Ivano e Gessica.

La signorina Jessica, si presenta in vaporoso tulle rosso, la gomma da masticare davanti al prete e fin al banchetto nuziale: “Ma come fai a magnà a torta caaa’ gomma? A sò distingue”. Fulminante Ivano, capellone punk, basette dei tempi di Little Tony, musicofilo, burino all’ennesima potenza: “Grazie a tutti comunque soprattutto dii regali“. Il matrimonio rock, nessun organo ma due giri di chitarra elettrica, e l’interminabile omelia delle intenzioni, sono spezzoni, di questi romanacci, rimasti indelebili. “Parti ivanòòòò“, si alza l’urlo che incoraggia, non il tradizionale ‘può baciare la sposa’. E “O famo strano”, non ha tutt’ora il suono del ‘già sentito’. Anche a distanza di anni, resta un intramontabile tormentone.

Viaggi di nozze, coatti da enciclopedia

La battuta “O famo strano”, pare sia nata negli anni ’90, quando a Carlo Verdone capitò di sentire una frase: “me sento strano”. “Facevo footing vicino casa mia, sulle Mura Aurelie, mi è venuta l’illuminazione del o famo strano – ha dichiarato il regista – il giorno dopo l’ho raccontata agli sceneggiatori, che hanno riso moltissimo.” Un piccolo riadattamento a questa espressione di ‘larga natura esistenziale’, e ne fece ispirazione per questo film diretto e interpretato da lui stesso. Resta impressa una Claudia Gerini che si cambia sulle note dei Morphine. Perfetta, in coppia con l’arricchito, ma mancante di tatto ed educazione, del compagno. ‘Gellato’, in accappatoio, sulla terrazza dell’albergo a Firenze, durante la colazione con tutti gli ospiti, sale sulla sedia: “Non riesco a individua’ o stadio”.

La scena al parco acquatico, girata a Guidonia, doveva essere in realtà filmata a Tarquinia. Claudia era rigorosamente in topless, e, a causa del maltempo e della presenza di paparazzi, si preferì rimandare le riprese. Il copione prevedeva Jessica nuda a prendere il sole, insieme ad Ivano, non curanti di regole e restrizioni, in bella vista in mezzo a tutti. Carlo Verdone, d’accordo con la Gerini, cambiò la scena all’ultimo minuto. Per renderla più discreta possibile all’occhio delle telecamere. Con la disapprovazione di Rita Rusić Cecchi Gori, la bella moglie del produttore Vittorio, contraria a questa modifica improvvisa.

Non ci siamo più ripresi dalle nozze

Proprio durante questa registrazione, Verdone ha raccontato di essersi seriamente fatto male, battendo accidentalmente in acqua, e riportando una frattura alla colonna vertebrale. Il pubblico può notare Ivano che si tuffa in piscina, al grido di ‘o vojo fà strano”, il must del copione (che avrà anche la sua variante: “Lo voglio fa’ strano caa pupa!”). Dovette essere operato, preferendo però, prima portare a termine le riprese del film, soffrendo un dolore indicibile. “Recitai tutto il film con dei dolori atroci per via dell’ernia del disco alla quale si aggiunse una frattura alla colonna. Il chirurgo che mi operò non si spiegava come avevo fatto a resistere… Fatto sta che non godetti nulla del successo enorme di quel film (che superò negli incassi la Disney con “Pocahontas” e “Vacanze di Natale ’95“, con oltre 30 miliardi di lire) perché dopo una settimana dall’uscita finii in sala operatoria…”. Nessuno poteva mai sospettare, dietro le battute: “A Ivà… vieniti a prende na bbotta de sole che er cloro te sbianca.” “Dichi?”.  

Da “Lo famo strano” di Ivano e Jessica, al “Non mi disturba affatto” del barone della medicina Raniero Cotti. Veronica Pivetti, nel ruolo di Fosca, la moglie al seguito, ha raccontato la scomodità dell’abito da sposa indossato per la scena matrimonio: Era terribile da portare, non riuscivo a muovermi, era pesantissimo“. Quei suoi passetti impacciati verso l’altare non erano costruiti ma sinceri. I più attenti telespettatori hanno individuato nella bambina che sul treno diretto a Venezia chiede alla madre cosa sia ‘un pacco emorroidario’, Giulia Verdone, la figlia di Carlo.

Nozze con i fighi

Alcuni aneddoti, racconti anche privati, avvalorano i ricordi di “Viaggi di nozze“, stasera in tv. Dopo una scena finita di filmare in anticipo, a Forte dei Marmi, Verdone e la Gerini decidono di fare un giro in macchina sulle Alpi Apuane. Servì all’improvviso un bagno ad entrambi. Urgentemente, dopo un gelato maxi che avevano mangiato. Scelsero di ripararsi dietro blocchi di marmo che, neanche ad atto finito, cominciarono a cadere. Costretti così, a tornare in albergo subito dopo, e in certe condizioni. La Gerini ricorda il suo primo provino per il film, al cospetto di Verdone. Si presentò tutta sudata perché consapevole del mito che aveva davanti. Lo stesso Alberto Sordi, dopo aver visto il film, chiamò Verdone e gli disse: Quella Gerini è una forza della natura, che siete voi due, mamma mia!”. Non si è mai arrestato il successo di questo film. Scoppia il motore della cinepresa, come l’auto lussuosa dello sposo di Jessica, che accelera in curva. Una pellicola fuoriserie, dai cavalli rampanti. “Oddio me sa che me sta a parti ‘a pompa“.

Federica De Candia. Seguici su MMI e Metropolitan Cinema!