La videogame therapy è l’ultimo ritrovato della terapia psicologica in aiuto a pazienti con disabilità e problemi mentali. Diversi studi hanno dimostrato i suo benefici per diverse patologie come difficoltà di linguaggio e di pensiero, ansia e disturbo da stress traumatico. Una nuova sfida della psicologia che comporta, secondo alcuni esperti, diversi rischi di dipendenza da videogame. Un disturbo che attualmente che nel 2020 prevaleva nel 3% dei giocatori
La videogame therapy, gli studi e i sui benefici
“Anche le persone con disabilità giocano. Non devono solo “fare” delle cose, ma possono “vivere” delle sensazioni e percezioni di benessere profondo attraverso il gioco. Vogliamo portare l’esperienza del video-gioco nella loro quotidianità, non come un’attività del fare, ma come un momento di piacere e benessere individuale (FLOW), attraverso il quale si manifesta la loro parte più autentica”. Sono le parole del dottor Francesco Bocci, psicologo massimo studioso ed esperto di videogame therapy in Italia . La terapia dei videogiochi, attraverso il mondo protettivo dei videogame, permette di portare alla luce facilmente le emozioni dei pazienti su cui è applicata. Pazienti che aldilà di uno stato contenitivo delle proprie emozioni possono anche sentirsi più sicuri e capaci di se vincendo le sfide del gioco e sviluppando una forma notevole di autocontrollo
Elementi questi che permettono l’applicazione della videogame therapy a diverse patologie mentali anche utilizzando i classici videogiochi commerciali. Uno studio del 2009 pubblicato su Plos One dimostra come giocando a Tetris dopo aver visto un film traumatico riduca la possibilità di disturbi da stress post traumatico. Questo, perchè, spiega Aimee Daramus, psicologa clinica e autrice di “Understanding Bipolar Disorder,“ il gioco “ha hackerato l’attenzione e la memoria per impedire a qualcuno di ripercorrere quei ricordi mentre il cervello li sta formando”. Un altro studio del 2017 invece ha dimostrato quanto il videogioco MindLight potesse essere efficace nel ridurre l’ansia dei bambini.
I rischi di dipendenza da videogame
Se, come abbiamo visto, la videogame therapy comporta diversi benefici non mancano però le preoccupazioni di diversi esperti per il troppo frequente utilizzo di un videogame. Se la Cina ha optato per dure restrizioni di tempo per i minori di 18 anni che usano frequentemente videogame, il professor emerito ed ex presidente del Dipartimento di psicologia della California State University Larry Rosen ha affermato senza ombra di i dubbio che i videogiochi generano dipendenza. Un disturbo che nel 2020, secondo una revisione di 53 studi clinici, ha colpito il 3% dei giocatori.
Questo a causa di quelle sostanze chimiche come dopamina e serotonina sviluppate dal nostro corpo nello stato di benessere in cui ci troviamo durante la sessione di gioco. Ecco perchè occorre garantire la terapia in modo giusto per diversi i pazienti e non perdere quella sfida per cui, spiega Bocci, “il gioco può essere un’opportunità cruciale e disperata per aiutare i pazienti”.
Stefano Delle Cave
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