“What we do in the shadows” il grande ritorno dei vampiri in una serie tv

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Di Redazione Metropolitan

In onda su Fox la nuova divertente serie con protagonisti tre vampiri coinquilini alle prese con la vita di oggi: What we do in the shadows.

Ha debuttato su Fox la notte di Halloween con due episodi l’esilarante serie tratta dall’omonimo film: What we do in the shadows (in Italia il film ha un titolo più spiegone, ovvero Vita da vampiro). Assenti ormai da qualche anno da grandi e piccoli schermi, i vampiri tornano protagonisti, stavolta in veste comica, con gag che si rincorrono e toni cupi tipici delle creature della notte narrate nella letteratura gotica. Lo stile scelto è quello del mokumentary, il falso documentario. Come nel film, una troupe, armata di crocifissi per proteggersi, segue la vita di quattro vampiri alle prese con una convivenza non proprio semplice nel mondo di oggi.

La trama di What we do in the shadows

A Staten Island, New York, c’è una casa piuttosto particolare: è arredata in stile gotico e cadente. Lì vivono ben quattro vampiri: Nandor, metodico ma classico vampiro dei bei tempi andati quando si poteva impalare i villici senza problemi, Laszlo e Nadja, una coppia legata più che dall’affetto dal fatto che fu lei a trasformare lui, e Colin, vampiro psichico che si nutre dell’energia degli esseri umani uccidendoli a furia di discorsi noiosi. Nandor, inoltre, ha un famiglio che lo segue letteralmente ovunque: è Guillermo, che serve il suo padrone con riverenza attendendo l’agognato giorno in cui deciderà di trasformare anche lui in vampiro.

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Da destra, Nandor, Nadja, Laszlo

La convivenza, non proprio pacifica, viene sconvolta quando arriva il Barone, uno dei supercapi della comunità vampiresca mondiale venuto dall’Europa nel nuovo mondo con idee di conquista e sottomissione della razza umana. Il Barone è convinto che i tre (Colin conta come il due di briscola) abbiano già conquistato gran parte degli Stati Uniti e rivendicato la superiorità della razza vampiresca. I nostri, invece, tirano a campare in un mondo che cambia e di cui loro fanno parte solo marginalmente e poco si integrano alla vita del XXI secolo. Tra turni delle pulizie non rispettati, piatti sporchi da anni e orgie vampiresche, seguiamo da vicino lo svolgersi della loro vita ordinaria.

What we do in the shadows – dal film alla serie

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I protagonisti del film “Vita da vampiro”

Nel film l’appartamento è abitato da Viago, un perfettino e schizzinoso vampiro seicentesco, Vlasislav, l’impalatore che ricorda Dracula, Deacon, un viveur d’altri tempi in tutti i sensi. A completare la convivenza c’è Petyr, il più antico di tutti che vive in disparte e ha le fattezze di Nosferatu. Viago e Vladislav sono interpretati, rispettivamente, da Taika Waititi e Jemaine Clement, creatori della pellicola, che appariranno più avanti nella serie in un inaspettato cameo dei vampiri più celebri del mondo di oggi. Il film ha portato un discreto successo a Waititi e, a breve, lo vedremo in Jojo Rabbit, che aprirà il film festival di Torino.

La sostanza, tra film e serie, non cambia. Ci sono le lotte contro la tribù rivale dei licantropi, l’incapacità di entrare a tutti gli effetti nel mondo di oggi, con gag che ricordano un po’ le trovate comiche della famiglia Addams, dove il diverso non si rende conto della sua diversità, pensando che tutto il mondo abbia una tarantola come animale domestico o si diletti con pericolosi oggetti appuntiti solo per avere un po’ di sollazzo.

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I protagonisti della serie in un’assemblea comunale per tentare la conquista di Staten Island

Per finire

La durata di ogni episodio (i tipici 20 minuti) e le continue gag e situazioni comiche, rendono What we do in the shadows un prodotto godibilissimo e per nulla scontato. Certo, c’è chi potrebbe storcere il naso di fronte all’ennesima storia con i vampiri, anche perché molte opere nell’ultimo decennio, Twilight in testa, hanno portato alla saturazione del genere. Ma, come già detto, è ormai qualche anno che questa creatura della notte è assente dagli schermi, soprattutto nella sua forma romantica che Bram Stoker ci ha insegnato ad amare. Inoltre, gli opposti in cinematografia e tv funzionano sempre, e chi, tra gli appassionati del genere, non ha mai sognato di incontrare un classico vampiro dietro l’angolo?

Ultima, ma non tale, la colonna sonora.

La sigla è affidata alla canzone You’re dead di Norma Tanega, già presente come canzone d’apertura del film. Uscito nel 1966, il brano ha un ritmo folk dai toni cupi che si addice perfettamente al mood della serie. Qui un video, per farvi entrare in testa questa fantastica canzone che non vi farà mai saltare i titoli di testa.