William Blake, artista visionario: l’immaginazione tra poesia e pittura

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Di Redazione Metropolitan

William Blake è stato un pittore, incisore e poeta inglese. Nonostante sia stato Largamente sottovalutato mentre era in vita perché considerato pazzo per le sue idee stravaganti, attualmente è invece molto apprezzato per la sua espressività, la sua creatività e per la visione filosofica che sta alla base del suo lavoro.

Blake e l’opera poetica: la poesia come messaggio di libertà

Nato il 28 novembre 1757 a Londra, Blake è conosciuto particolarmente per la sua opera poetica. Egli, nei suoi versi, esplorava il contrasto tra il ruolo della legge e della ragione e la forza dell’amore e dell’immaginazione. Utilizzava, dunque, prevalentemente simboli allo scopo deliberato di evitare il realismo perché pensa che sia il mondo “reale” ad impedire all’uomo di percepire la sua più vera e profonda realtà. Da qui emerge la preferenza per un linguaggio concreto e denso di molteplici significati.

Ritratto di William Blake. PhotoCredit: dal web.
Ritratto di William Blake. PhotoCredit: dal web.

Affascinato da tematiche mistiche e bibliche, il poeta inglese scriveva versi visionari e di certo poco usuali. Le opere giovanili, infatti, si ispiravano a Shakespeare, Spenser, Milton, la Bibbia, Ossian e agli scrittori mistici. Le immagini simboliche da lui descritte nascondono, tuttavia, un messaggio nuovo: l’idea di istinto e libertà attraverso cui scacciare ogni forma di limitazione e repressione. Alla sua mente visionaria le due rivoluzioni (francese e americana) erano solo avvenimenti nell’emancipazione delle menti dell’uomo. L’eccesso diveniva, quindi, qualcosa da perseguire e non da condannare.

Songs of Innocence (1789), opera-tesoro della letteratura inglese

Dopo i primi componimenti relativi al periodo giovanile, tra cui si annovera in particolare Poetical sketches (1783), Blake compone una delle sue opere più celebrate dalla critica letteraria. I Songs of Innocence prendono la forma di ballata in rima e affrontano il tema dell’infanzia come simbolo di un’innocenza intatta, condizione di una suprema felicità e libertà.

How can the bird that is born for joy
Sit in a cage and sing?
How can a child, when fears annoy,
But droop his tender wing,
And forget his youthful spring?

A questa raccolta di poesia, l’autore aggiunge i Songs of experience, pubblicati soltanto nel 1794. In questo caso si affrontava il tema dell’esperienza, quella del male e della schiavitù, conseguenza delle leggi e delle istituzioni create dall’uomo. Le due raccolte insieme, dunque, parlavano di due condizioni opposte dell’anima dell’uomo, innocenza ed esperienza, due poli opposti, come paradiso e inferno, felicità e dolore, amore e odio.

William Blake pittore: l’immaginazione come autentica realtà

Sebbene la poesia e la pittura di William Blake siano sempre state giudicate come universi separati e indipendenti, l’artista si serviva di entrambe per creare opere che concepiva nel loro insieme, tra arte e poesia. Spesso, infatti, le opere letterarie erano proprio arricchite dalle sue stesse illustrazioni: testo e illustrazioni erano per lui intimamente fusi, parti di un unico progetto espressivo che studiava nei minimi dettagli. 

La scala di Giacobbe, William Blake. PhotoCredit: dal web.
La scala di Giacobbe, William Blake. PhotoCredit: dal web.

Il merito dell’artista non è stato solo l’aver anticipato il Romanticismo inglese, ma soprattutto l’aver avviato al concetto fondamentale di immaginazione. I limiti imposti all’uomo dal razionalismo sarebbero stati così evasi. L’uomo avrebbe finalmente raggiunto la libertà. Le opere d’arte che ci ha lasciato rappresentano proprio la necessità di superare i confini del Realismo. I dipinti di Blake, perlopiù popolati da soggetti mistici, sembrano quasi avvolti da un’aura arcana e magica che rimanda a un mondo lontano, frutto dell’immaginazione del pittore.

Martina Pipitone