Willy il Coyote, l’eterno sconfitto e il Capitalismo

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Di Maria Paola Pizzonia

Willy il Coyote è sempre stato per noi un personaggio divertente, un po’ scapestrato, ma nulla più. Cosa c’entra questo rocambolesco animale con il Capitalismo?

Varrebbe la pena analizzare cosa si cela dietro una delle animazioni che sembrano così innocenti e superficiali, ma che hanno una possibile chiave di analisi inaspettata.

Il ribellismo di Willy il Coyote

ACME: Azienda Celebre nell’universo Looney Tunes e Merrie Melody

Willy il Coyote (in inglese Wile E. Coyote) e Beep Beep (in inglese Road Runner) sono una coppia di personaggi animati. I cortometraggi dei due sono scritti da Chuck Jones e Michael Maltese nel 1949 per la casa di produzione Warner Bros.

I due sono una delle più celebri coppia di amici-amici, sicuramente anche voi conoscete i divertentissimi antagonisti dell’universo dei Looney Tunes e della casa produttrice (un po’ meno famosa, ma sicuramente la ricorderete) Merrie Melody. La loro comicità presenta i tipici topos del genere: dall’so estremo dello slapstick agli slogan iper-caratterizzanti del genere. Ma c’è qualcosa di più.

I due personaggi hanno avuto la prima apparizione nell’episodio Fast and Furry-ous che è addirittura più divertente del titolo. Le loro brevi e divertenti storie vedono Willy impegnato nel maniacale e mai fruttuoso inseguimento di Beep-Beep nel tentativo di catturarlo.

Noi tutti abbiamo riso nelle povere vicende del Coyote Willy che cerca ardentemente di catturare il velocissimo Beep. Impossibilitato a raggiungerlo, il Coyote non accinge ad arrendersi.

Analizziamo la visione in prospettiva. Consideriamo, attraverso la visione del cortometraggio animato, che il Coyote vuole principalmente acchiapparlo. Nonostante spesso attui rocamboleschi meccanismi, non affatto sembra che il suo vero obbiettivo sia mangiarlo. Poi, catturarlo e ferirlo ci appaiono come obiettivi secondari e simultaneamente sovrapponibili, ma subordinati al principale di tutti. Se desidera soprattutto arrivare ad acchiapparlo deduciamo che sopra tutte le cose Willy desidera ardentemente raggiungerlo.

Leggendo alcune analisi mi sono resa conto di quando sia “fortemente simbolico” che nei Looney Tunes le armi che usa siano tutte della ACME.

Esse appaiono sporadicamente anche in altre serie come AnimaniacsTaz-ManiaMignolo col Prof e nelle avventure di Titti e Gatto Silvestro. Sebbene possano sembrare solamente accessori che conferiscono movimento e comicità alle situazioni, i dispositivi ACME portano con sé anche elementi satirici e riferimenti alla realtà.

Il ruolo dell’ACME

Gli archibugi ACME sono praticamente tutti gli artifici di cui il Coyote si serve per il suo intento, con una cieca fiducia che grazie a questo nuovo ingegnoso arnese egli sarà in grado di raggiungere il suo scopo.

Nonostante crei anche molti altri dispositivi per i Looney Tunes oltre alle armiACME che (sebbene non sia una definizione accertata) “American Company Making Everything”, ovvero azienda americana che produce tutto. È lo stesso possibile, tuttavia, intravedere nel suo modus operandi una certa satira sull’industria statunitense, che viene completata da descrizioni sensazionaliste dei prodotti e da una solerzia decisamente esagerata nelle consegne. Il colpo finale è rappresentato dall’epilogo degli episodi animati: le invenzioni falliscono miseramente, mettendo spesso in pericolo l’incolumità dell’utilizzatore.

Quindi sono proprio le armi ACME, in ogni episodio, a presentare un qualche malfunzionamento, e assieme ad artifici comici tipici del genere (cadere da un dirupo, essere schiacciati sfortunatamente da un masso e altri simboli di humor slapstick) sono le inefficienti armi ACME che portano al fallimento i piani di Willy, smontandosi o mancando inesorabilmente il colpo.

Perchè Willy il Coyote dovrebbe farci pensare al Capitalismo?

L’analisi di Tlon riflette su come le armi ACME siano proprio create dai Roadrunner, ossia la specie di Beep Beep. Il fatto che la ACME sia “A Wholly-Owned Subsidiary of Roadrunner Corporation”, è un dettaglio che appare chiaramente in una puntata del cartone.

Sono quindi armi già programmate con l’intento di fallire, ed è quindi probabilmente questo che rende gli sforzi del lavoro di Willie ancora più tragici.

Se Willy rappresenta la classe inferiore che cerca disperatamente di raggiungere il livello della velocissima classe agiata non riuscirà mai nel suo intento per un motivo preciso, che non dipende dalle sue capacità. Questo perché il suo tentativo è minato alle fondamenta dal fatto che, per farlo, utilizza gli strumenti “appositamente fallati dal potere”

Che fare, allora?

La conclusione è malinconica. Perché Willy è stanco ma non demorde mai. Ci riuscirà? Chi lo sa. Una conclusione mi ha fatta un po’ soffrire, ricordando perché mi sento così affine al povero Coyote:
“La sfortuna non può durare per sempre. Ma il sabotaggio sì.”

Pensando alla politica, al futuro, alla vita, vi lascio con una canzone, del grande Eugenio Finardi, che sento con tristezza e allegria da qualche mattina.

“Ma io mi sento come Willy Coyote
Che cade ma non molla mai
Che fa progetti strampalati e troppo complicati
E quel Bip Bip lui non lo prenderà mai
Ma siamo tutti come Vil Coyote
Che ci ficchiamo sempre nei guai
Ci può cadere il mondo addosso, finire sotto un masso
Ma noi non ci arrenderemo mai.”

Willy il Coyote

Articolo di Maria Paola Pizzonia

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