La compostezza, l’emblema del bravo ragazzo e una forza da fenomeno. Jannik Sinner ieri ha conquistato non solo le personalità del tennis mondiale, ma chiunque abbia anche solo sbadatamente acceso la televisione per seguire una partita che potesse fargli di contorno per la mattinata. Anche perché in uno stato calciofilo come il nostro (non una critica, ma un dato di fatto), riuscire a stare incollati per oltre 3 ore e 44 minuti è un’impresa non da poco a cui più che altro non si è abituati. Sinner ha rivoluzionato i ritmi di una Nazione e ha portato il tennis nelle case di tutti, come dimostrazione del fatto che il suo successo è valso persino più di uno slam.

A che ora gioca Jannik Sinner?

Crediti foto: ATP Tour | Facebook

In questi ultimi vent’anni, fatti salvi gli appassionati, difficilmente vi è mai stata richiesta di vedere uno sport diverso dal calcio in TV. Sì, ci sono le Olimpiadi ogni 4 anni, ma lì a pesare è per lo più l’atmosfera ieratica che circonda l’evento, più che le discipline che ne fanno parte. Invece Sinner ha preso i ritmi della nazione e li ha scardinati completamente. Non è un caso che sia nato un contenzioso per gestire i diritti televisivi del tennis: chi li ha, prova a tenerseli stretti per catturare tutta questa nuova ondata di pubblico che si è innamorata di uno sport a cui prima semplicemente non pensava.

In rete si scherza sulla nausea di Pechino, ma probabilmente hanno ragione: per Jannik c’è stato un prima e un dopo Pechino che lo ha portato a vincere il titolo in Cina, quello a Vienna, la Coppa Davis e ora persino uno slam, quello che per altro mancava all’Italia visto che nessuno era nemmeno mai arrivato in finale. Successo dopo successo ha attratto sempre di più gli interessi di tutti, anche di chi per giorni aveva costruito una campagna abbastanza assurda contro di lui. Non si è mai scomposto, altro motivo che ha fatto sportivamente innamorare di lui le persone, ha semplicemente continuato a giocare e si è imposto nel panorama mondiale del tennis.

L’emblema del bravo ragazzo

Ieri si è scatenato un piccolo giochino in rete su quante personalità del mondo dello sport e oltre si siano congratulate con lui: più o meno tutte. E il riassunto della tranquillità e bellezza di Sinner si trova tutto in quelle parole pronunciate al termine della sfida con Medvedev: “Vorrei che tutti avessero dei genitori come quelli che ho avuto io, mi hanno permesso di scegliere quello che volevo, anche da giovane. Non mi hanno mai messo sotto pressione. Auguro a tutti i bambini di avere la libertà che ho avuto io”. Delle parole che scaldano il cuore e che magari si pensano più che esprimerle in diretta nazionale. Però sono proprio questi suoi atti che hanno permesso al mondo di conoscere e rispettare l’azzurro e il fatto che sia divenuto mediatico per questo più che per delle sfuriate o lanci di racchette, in un mondo dell’informazione in cui in gran parte purtroppo viviamo di questo, è già una delle conquiste più incredibili.

Winner winner Jannik Sinner cantano i suoi tifosi a livello internazionale e toccherà anche qui in Italia trovare un coro da diffondere. Anche perché ormai ci stiamo prendendo ritmo e giornate libere per abituarci a seguire l’incertezza della durata degli incontri di tennis.

Seguici su Metropolitan Magazine

Seguici su Google News