Women of The Movement, il trailer della miniserie su Emmett Till

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Di Redazione Metropolitan

La miniserie Women of The Movement porta sul piccolo schermo la storia di Emmett Till e della sua coraggiosa madre Mamie, simboli del movimento per i diritti civili statunitensi. La miniserie di ABC, co-prodotta da Jay-Z e Will Smith, debutterà negli USA il 6 gennaio.

Trailer, trama e cast di Women of The Movement

La miniserie è tratta dal libro di Devery S. Anderson Emmett Till: The Murder That Shocked the World and Propelled the Civil Rights Movement. Marissa Jo Cerar, di The Handmaid’s Tale, è la creatrice della serie di cui è anche showrunner. I sei episodi che compongono la serie andranno in onda in tre serate su ABC a partire dal 6 gennaio.

Al centro della serie c’è Mamie Till-Mobley (Adrienne Warren), madre di Emmett Till (Cedric Joe). La donna ha speso la sua vita a cercare giustizia per il figlio, vittima di una brutale aggressione e ucciso in Mississippi. L’omicidio non era stato riportato da nessun giornale e per questo la madre Mamie ha scelto di diventare attivista e battersi per la memoria del figlio. Grazie al suo attivismo, Mamie ha sensibilizzato l’opinione pubblica su vicende come quella del figlio. Fondamentale il suo contributo per costruire il movimento per i diritti civili statunitensi.

Oltre ad Adrienne Warren e Cedric Joe, il cast include Tonya Pinkins nei panni della madre di Till-Mobley, Alma Cartham e Ray Fisher nei panni del marito, Gene Mobley. Chris Coy e Carter Jenkins interpretano i responsabili dell’omicidio di Emmett Till. Altri nomi che figurano nel cast sono Glynn Turam e l’esordiente Julia McDermott.

https://www.youtube.com/watch?v=SxP2Kl2e658

Chi è Emmett Till, diventato simbolo del movimento per i diritti civili americani

Emmett Louis Till era un ragazzo di 14 anni brutalmente ucciso in Mississippi nel 1955, per l’accusa di aver offeso una donna bianca. La brutalità dell’omicidio e il fatto che i due accusati vennero assolti, hanno rafforzato il movimento per i diritti civili statunitense. La madre Mamie pretese che venisse fatta una cerimonia funebre pubblica con bara aperta, per far vedere come il quattordicenne era stato torturato e ucciso. Il ragazzo era infatti sfigurato dal linciaggio e perché il corpo venne gettato nel fiume Tallahatchie, con al collo del filo spinato.

La scelta della madre di fare il funerale con la bara aperta ha da subito portato la vicenda sotto i riflettori. Ci furono delle indagini ma i sospettati non scontarono alcuna pena, in quanto assolti. La madre non ha mai smesso di lottare e chiedere giustizia per il figlio. I due sospettati, Roy Bryant e J.W. Milam, vennero assolti grazie al verdetto di una giuria composta da 12 uomini bianchi, pronunciato in poco più di un’ora. Uno dei giurati sostenne che avevano cercato di allungare il tempo e fare sembrare il tutto vero. Dopo l’assoluzione Roy Bryant e J.W. Milam hanno ammesso di aver compiuto i fatti. Negli anni non hanno mai mostrato rimorso.

Emmett Till e la madre Mamie Till-Mobley

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