Siamo nei dintorni di Boston, precisamente a Cambridge, nel Massachusetts: fondato l’8 settembre 1636, The New College prende il nome ufficiale di Harvard College il 13 marzo 1639, in riferimento al cospicuo finanziatore John Harvard. Università privata, la Harvard University è al secondo posto nella classifica mondiale dei migliori atenei e vanta d’essere anche l’università più antica degli USA, tra le otto veterane che compongono la Ivy League, nonché prima corporazione registrata nella nazione (The President and Fellows of Harvard College).
Chi era John Harvard?
John Harvard era originario dell’Inghilterra, nato a Londra nel novembre 1607, e la peste gli portò via gran parte della famiglia nel 1625. Studiò a Cambridge, dove si laureò e conseguì un master. Nel 1637 si sposò, per trasferirsi insieme alla moglie nel New England, dove prestò servizio come maestro e assistente del pastore nella chiesa puritana di Charlestown. È lì che morì, ammalatosi di tubercolosi, a soli trent’anni (settembre 1638).
Dall’Inghilterra aveva ereditato innumerevoli proprietà, così predispose nel suo testamento che metà del suo denaro (circa 780 sterline) e la sua collezione di libri classici e teologici (400 circa) fossero donati all’appena nata università che porterà il suo nome, poiché grazie a questo generoso contributo essa si assicurò una continuità operativa. Nel 1828 gli studenti eressero una sua statua in granito dedicata a questo «sempre memorabile benefattore dell’apprendimento e della religione in America», secondo il giudizio che ne aveva dato Edward Everett. Questa statua è divenuta il simbolo dell’università, seppur popolarmente chiamata “statua delle tre bugie“: non ritrae Harvard in persona, in quanto di lui non si hanno rappresentazioni viventi, e dunque l’artista Daniel Chester French scelse uno degli studenti come modello (pare si chiamasse Sherman Hoar), riportando inoltre erroneamente la definizione di “fondatore” (e non “finanziatore”) in riferimento alla personalità di John Harvard.
La “Harvard University“
Dopo la donazione di John Harvard, l’università fu ristrutturata. Sebbene non fosse formalmente affiliata ad alcun ente religioso, Harvard era inizialmente sotto patrocinio religioso, da cui si svincolò gradualmente, e solo dal 1865 agli ex studenti fu data la possibilità di scegliere i membri del consiglio amministrativo. Tra fine ‘800 e inizi del ‘900 i corsi divennero a numero chiuso trasformandosi presto nel fulcro d’istruzione dell’élite sociale di Boston e grazie a Charles W. Eliot l’università acquisì influenza nazionale.
Il nucleo centrale di Harvard è la Facoltà di Arti e Scienze, ma ci sono specializzazioni legate al diritto, alla medicina, alla teologia, al design, all’odontoiatria e all’economia. Con una dotazione di 50,9 miliardi di dollari, è l’istituzione accademica più ricca del mondo. Comprende tre campus, di cui il principale vanta un’ampiezza di ben 85 ettari. Il sistema bibliotecario di Harvard, secondo l’American Library Association, è uno dei più grandi al mondo, diviso in 79 biblioteche individuali.
«Far avanzare l’apprendimento e perpetuarlo ai posteri, temendo di lasciare un ministero analfabeta alle chiese quando i nostri attuali ministri giacciono nella polvere»
– Definizione dello scopo di Harvard in una pubblicazione del 1643, estratta da La vita culturale delle colonie americane di Louis B. Wright
Molti ex studenti di Harvard hanno conseguito premi Nobel, medaglie Fields e vittorie al Premio Turing. Da qui arrivano ben 10 Academy Awards, 110 medaglie olimpiche e 48 premi Pulitzer. In particolar modo, Harvard è legata alla politica: ben sette presidenti americani sono stati istruiti proprio qui! Parliamo di John Adams, John Quincy Adams, Rutherford B. Hayes, Theodore Roosevelt, Franklin D. Roosevelt, John F. Kennedy e Barack Obama. Seguirono importanti personaggi letterari, come Henry James, TS Eliot, Henry David Thoreau, Helen Keller, James Russell Lowell o Walter Lippmann, gli storici William E. B. Du Bois e Francis Parkman, il chimico Wolcott Gibbs, il musicista e compositore Leonard Bernstein e l’astronomo Benjamin Peirce. Non va dimenticato che tra gli studenti più meritevoli dell’università di Harvard ci sono Bill Gates, Mark Zuckerberg, Glenn Cooper e William Moulton Marston!
Con la costruzione di uno stadio nell’università di Harvard, situato ad Allston, ebbe inizio una nuova era del football. Le squadre sportive di Harvard prendono il nome dal colore cremisi e ogni anno la serie sportiva di incontri agonistici contro l’università di Yale si conclude proprio con un incontro decisivo di football, chiamato The Game, che risale al 1875.
Stando ai sondaggi annuali di The Princeton Review, Harvard è costantemente tra i due college più ambiti dagli studenti e i rispettivi genitori degli USA. Recentemente Harvard è stata sfondo di prodotti letterari e cinematografici:
«Nella grammatica del cinema, Harvard è arrivata a significare sia tradizione che una certa dose di rigidità»
– Le parole del critico cinematografico Paul Sherman
Tra le opere letterarie legate ad Harvard ricordiamo due saggi di William Faulkner, L’urlo e il furore (1929) e Assalonne, Assalonne! (1936); o ancora l’autobiografia romanzata di Thomas Wolfe intitolata Of Time and the River (1935). Harvard è contesto primario nei film The Paper Chase (1973), A Small Circle of Friends (1980), Prozac Nation (2001). Come dimenticare il celebre Love Story (1970) con lo struggente amore tra il giocatore di hockey di Harvar, Oliver, e la bella studentessa di musica di Radcliffe, Jennifer?
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