Il processo ad Adolf Eichmann è l’espressione comunemente usata per indicare il processo contro l’ex SS Adolf Eichmann, accusato dell’omicidio di milioni di ebrei.
Il processo ad Adolf Eichmann
Il processo ad Adolf Eichmann si è svolto dinanzi al Tribunale di Gerusalemme svoltosi tra l’11 aprile e il 15 dicembre 1961. La condanna finale è stata quella di morte per impiccagione.
I capi d’accusa rivolti ad Adolf Eichmann sono stati quelli di essere stato a conoscenza delle deportazioni e degli omicidi di milioni di ebrei nei campi dì concentramento e di sterminio. Eichmann è stato considerato insieme ai suoi superiori Heinrich Himmler, Reinhard Heydrich, Ernst Kaltenbrunner una delle figure chiave nella cosiddetta “soluzione finale della questione ebraica”. Quest’ultima si è conclusa definitivamente con il Processo di Norimberga, contro i principali crimini di guerra.
Eichmann ha visitato il ghetto di Varsavia e Auschwitz, per assicurarsi dell’andamento delle camere a gas. Inoltre ha organizzato egli stesso i trasporti da effettuare presso i campi di sterminio.
In seguito alla fine della seconda guerra mondiale, Eichmann è riuscito a fuggire seguendo la cosiddetta ratline in Argentina, vivendo sotto i falsi nomi di Otto Henninger e Ricardo Clement. L’11 maggio 1960 alcuni agenti israeliani l’hanno arrestato a Buenos Aires. Il 23 maggio 1960 il tribunale di Haifa ha emesso il mandato di cattura. I 15 capi d’accusa rivolti contro Eichmann hanno riguardato la morte di milioni di ebrei attraverso campi di sterminio, la creazione di condizioni atti allo sterminio fisico dei prigionieri, gravi danni fisici e psichici e la preparazione di misure di sterilizzazione per gli stessi. In conclusione il tribunale ha accusato Eichmann di aver provocato l’omicidio, lo sterminio, la riduzione della schiavitù e la deportazione della popolazione ebraica.
Sonia Faseli
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