Il 29 ottobre 1929 passa alla storia come il “martedì nero”. Data storica per l’America, ed il mondo, che segna l’inizio della Grande Depressione. Novantadue anni fa, la borsa di Wall Street chiuse con una perdita di circa 10 miliardi di dollari. Un colpo molto duro per l’economia statunitense che arriva a dare il colpo di grazia, a pochi giorni di distanza da c.d. “Giovedì Nero”.

Accadde oggi. Il 29 Ottobre del 1929 si può considerare la data di inizio della più grande crisi economica che gli Stati Uniti abbiano mai affrontato. Già il 24 ottobre, i principali titoli azionari sulla piazza newyorkese avevano perso la metà del loro valore. Comincia così una crisi economica che avrà un impatto devastante sugli Stati Uniti, ma anche sulle potenze europee. Le conseguenze della Grande Depressione si proiettano così in tutto il mondo, inasprendo inevitabilmente le tensioni sociali.

Anni ‘20, anni di prosperità economica

L’inizio degli anni Venti prometteva al mondo intero pace e prosperità, soprattutto in seguito al Patto di Locarno in cui anche la Germania viene ammessa nella Società delle Nazioni. Dal 1918 al 1929 gli Stati Uniti vivono la cosiddetta “Età del Jazz”, un periodo di pace, spensieratezza e prosperità economica. All’inizio degli anni Venti gli Stati Uniti rappresentano la forza dell’intera economia mondiale.

I problemi emergono nell’autunno del 1929, quando i finanziatori cominciano a temere per la natura speculativa di alcuni prestiti. La fiducia nel mercato si incrina e giovedì 24 ottobre 1929 la borsa di Wall Street vive una giornata tremenda. I principali titoli perdono circa il 50% del proprio valore, innescando una serie di contrattazioni sempre più disperate. Le paure del “giovedì nero” si materializzano cinque giorni dopo. Martedì 29 ottobre gli agenti negoziano la vendita di oltre 15 milioni di azioni, facendo segnare una perdita complessiva di valore pari a circa 10 miliardi di dollari. È il “martedì nero”, il giorno che segna l’inizio della Grande Depressione

Una crisi che coinvolge tutto il mondo

Il 29 ottobre 1929, dopo alcuni segnali di incertezza, la Borsa di Wall Street e l’intero sistema mondiale economico crollano dando inizio a una crisi che durerà quattro anni.La crisi parte dagli Stati Uniti appunto e si diffonde in tutto il mondo, causando effetti negativi sia sulla vita economica, sia su quella privata dei cittadini. Nella storia degli Stati Uniti, il martedì nero è il giorno che identifica pienamente il panico del 1929 ed è associato alla Grande depressione, tra la più grave crisi economica della storia del mondo industrializzato.

La crisi colpì non solo gli Stati Uniti, ma si estese al resto del mondo e segnò gli anni Trenta del secolo scorso fino alle soglie della Seconda guerra mondiale. Gli scenari iniziano a cambiare nel 1933, quando il democratico Franklin Delano Roosevelt vince le elezioni presidenziali. Il suo primo mandato segna l’avvio del New Deal, un piano d’azione che si basa sulle teorie dell’economista britannico John Maynard Keynes. Lo Stato comincia a intervenire nell’economia, commissionando opere pubbliche per generare occupazione e allargando la spesa destinata ai servizi. Queste misure mirano a stimolare la domanda privata, consentendo alle imprese di attivare pienamente i cicli produttivi e proiettando così il sistema in un nuovo ciclo espansivo.

Ilaria Festa

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