Nel nuovo appuntamento della rubrica ClassicaMente, Faunalia; le feste in onore del dio Fauno, divinità pastorale protettrice delle selve, gli animali e la fertilità.
Faunalia rustica, il dies faustus simbolo di buon auspicio
Le Faunalia Rustica si celebravano il 5 dicembre, giorno indicato come dies faustus, ovvero, giorno di buon auspicio. Le Faunalia erano i cerimoniali svolti in onore del dio Fauno; divinità italica di origine pastorale il cui dominio si estendeva sulle campagne, l’agricoltura, e i pascoli. Era anche noto come Luperco, appellativo in uso per sottolineare un’altra sua peculiarità; il dio Fauno, infatti, era anche difensore delle greggi e degli abitanti delle zone agresti che rischiavano gli assalti dei lupi e, oltretutto, era lupo lui stesso: Lupercus da lupus + hircus. Le Faunalia Rustica si svolgevano dal 5 all’8 dicembre. I cerimoniali, di solito, avvenivano quasi sempre nelle campagne. Il culto di Fauno era moltoarcaico, per cui gli antichi romani tenevano particolarmente alla celebrazione di questa divinità; nei giorni a lui dedicati, i contadini sospendevano ogni attività lavorativa nei campi e, sempre in onore di Fauno, sacrificavano un capretto o una pecora offrendogli del vino. Questa prima parte della cerimonia serviva a propiziare i favori dei dio affinché proteggesse i boschi, il bestiame e i raccolti futuri. Un altro passaggio era quello di bruciare incenso sulle are.
I rituali
Uno dei riti più importanti delle Faunalia era innalzare fuochi propiziatori, i cui profumi si spargevano intorno in onore del dio. La festa, in seguito, si protraeva fino a notte fonda; durante le ore notturne si praticavano danze particolari svolte anche dai sacerdoti Salii, antico collegio sacerdotale romano, per invocare la protezione di Fauno sul bestiame e il raccolto. In seguito, si passava a un lauto convivio in cui distribuivano ai presenti le carni, precedentemente sacrificate, di capretti o pecore. Il simposio era poi accompagnato da boccali di vino. Queste feste avevano principalmente luogo nelle zone rurali e si svolgevano sia in inverno che in primavera. Le Faunalia rustica, quelle invernali, avevano luogo durante le none di dicembre: dal 5 all’8 dicembre, quindi.
Le Faunalia Primaverili, note come Lupercalia, si riferivano al risveglio della natura in primavera e ricorrevano il 15 febbraio. In queste giornate anche il bestiame non era sottoposto al gioco; gli animali erano messi in condizione di riposo e partecipavano al clima allegro delle Faunalia. Per l’occasione, il bestiame era ornato con ghirlande, nastri e fiori avvolti intorno alle corna. Il tempio dedicato a Fauno si trovava a Roma, sull’Isola Tiberina mentre, un altro, fuori le mura: precisamente in un bosco nei pressi della fontana Albunea dove pare esistesse un oracolo dedicato al dio. Tuttavia, la fontana prendeva il nome dalla Sibilla detta Albunea, protettrice della città di Tivoli e artefice dei mitici Libri Sibillini, una raccolta di responsi oracolari e dichiarazioni profetiche in lingua greca. Il testo era conservato nel tempio di Giove Capitolino sul Campidoglio e, successivamente, trasferito da Augusto nel Tempio di Apollo Palatino.
Stella Grillo
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