L’Unicef lancia un allarme: il Covid ha portato una delle più grandi crisi mondiali per i bambini, 100 milioni in più cadono in povertà.

I dati sconcertanti: 100 milioni i bambini caduti in povertà causa Covid-19, 1,6 miliardi i bambini senza scuola causa lockdown, 1,8 miliardi i bambini privati dalle protezioni contro le violenze

“La pandemia di Coronavirus che ha sconvolto la vita dei bambini e delle loro famiglie in ogni parte del mondo rappresenta la più grave crisi per l’infanzia a livello globale. […] La pandemia di COVID-19 ha colpito in modo sproporzionato bambini ed adolescenti, sconvolgendo tutto ciò che è fondamentale per il loro sviluppo sociale, fisico, mentale ed emotivo, per il loro apprendimento e benessere.”. così ci informa l’Unicef dei risultati dell’analisi che avviene ogni anno.

Ciò che allarma maggiormente l’Unicef sono i risultati catastrofici che la pandemia può lasciare sul lavoro di decenni. “Oggi, la pandemia di COVID-19 rischia di vanificare ciascuno dei risultati faticosamente raggiunti per lo sviluppo dell’infanzia. […] A causa della pandemia, ulteriori 100 milioni di bambini sono caduti in una povertà multidimensionale, 60 milioni dei quali vivono oggi in famiglie ridotte in grave povertà economica, facendo del COVID-19 la più grave crisi mai affrontata dall’UNICEF nei suoi 75 anni di storia.”.

A quanto sembra il Covid ha portato problemi seri alla salute dei bambini non solo per quanto riguarda il virus stesso, ma anche per cure primarie come le protezioni vaccinali di base, la malnutrizione e problemi mentali. Ne soffrono soprattutto quei bambini che non vivono in paesi “più agiati” o coloro che erano\sono già vittime di emergenze di altro tipo: richiedenti asilo, migranti e rifugiati. purtroppo questi bambini “che alla fine del 2020 risultavano esclusi dalle misure nazionali di protezione sociale e dai servizi essenziali anche per il COVID-19, a causa di leggi, politiche e pratiche discriminatorie.

Da combattere non sono solo i problemi fisici

A causa della chiusura delle scuole nei periodi più restrittivi si è sofferto moltissimo di povertà educativa, soprattutto per quei paesi che già riscontravano problemi nel settore. Inoltre “Separati dagli amici e dai parenti più stretti, dai compagni di scuola e dai maestri, quando non addirittura confinati a casa con chi ne abusava, molti bambini e adolescenti hanno sviluppato paure, ansia, solitudine, con serie conseguenze per la loro salute mentale e benessere psicosociale”. Si sa bene quanto i problemi di salute mentale possano essere nocivi esattamente come quelli di salute fisica, e possano portare problemi a lungo termine.

“E tra gli effetti indiretti dell’epidemia c’è anche l’aumento della violenza sui minori: 1,8 miliardi di minori vivono in 104 paesi dove i servizi di prevenzione e risposta alle violenze sono stati interrotti a causa del COVID-19, come riportato dall’ultimo Rapporto Annuale UNICEF del 2021.”. I bambini sfruttai ed abusati non hanno purtroppo potuto avere gli aiuti necessari, usufruiti negli anni pre-covid.

La più vasta operazione di logistica dei vaccini di sempre. Coordinata dall’UNICEF

L’UNICEF è alla guida della più grande operazione di fornitura e distribuzione di vaccini della storia ed opera affinché tutti i paesi abbiano accesso ai vaccini contro il COVID-19, con obiettivo primario quelli più vulnerabili in modo tale che non ne restino esclusi. “L’UNICEF è il principale fornitore al mondo di vaccini per l’infanzia, con circa 2 miliardi di dosi distribuite ogni anno in quasi 100 paesi in via di sviluppo, per le campagne di routine e in risposta a focolai epidemici.”.

Ma l’Unicef è dalla parte di tutti: “L’eccezionalità della situazione verificatasi tra marzo e maggio 2020, allorché l’Italia è stata il paese al mondo con più contagi e decessi per COVID-19, ha indotto l’UNICEF ad attivarsi, per la prima volta dall’immediato dopoguerra, con aiuti di emergenza al nostro paese.” Insieme contro il COVID”, tra il 30 marzo e il 27 aprile – nella fase più dura dell’epidemia nel nostro paese – sono stati consegnati agli ospedali italiani quasi 700.000 tra mascherine, disinfettanti e termometri, per un valore di oltre 1,5 milioni di euro.”.

Enrica Nardecchia

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