Corriere della Sera, il primo numero venne annunciato dagli strilloni in piazza della Scala alle 21 di Domenica 5 Marzo 1876. Lo storico quotidiano italiano, fondato dal giornalista di origine napoletana Eugenio Torelli Viollier, compie oggi ben 146 anni.

Corriere della Sera, nel 1876 il lancio

Era la prima domenica di Quaresima e, per tradizione, i giornali non uscivano nel giorno di festa e di riposo. Aveva quattro pagine, ne furono vendute 15000 copie e tutto il ricavato andò in beneficenza per non infastidire la concorrenza. Inizialmente erano quattro fogli stampati in tremila copie, ognuna al costo di 5 centesimi.

“Pubblico, vogliamo parlarti chiaro. In diciassette anni di regime libero tu hai imparato di molte cose. Oramai non ti lasci gabbare dalle frasi. Sai leggere fra le righe e conosci il valore delle gonfie dichiarazioni e delle declamazioni solenni d’altri tempi. La tua educazione politica è matura”.

Il numero di lancio si presentava con l’editoriale che riassumeva l’anima politica della testata nella formula “conservatori e moderati”. Ai piedi della stessa pagina, c’era la prima puntata di un romanzo d’appendice, “L’incendiario di Elie Berthet”. In seconda pagina c’era lo spazio dedicato alla cronaca e alle analisi politiche e, in basso, alla rubrica “Ciarle del curioso“, in cui si descrivevano le piante carnivore. La cronaca milanese insieme agli spettacoli, alle notizie di borsa e all’estrazione del lotto occupavano la terza pagina.

Dalla prima edizione ai giorni nostri

Torelli Viollier Insieme a tre soci e con un investimento iniziale di 30.000 lire avviò la sua impresa editoriale, fissando la sede in un luogo simbolo della borghesia milanese: la Galleria Vittorio Emanuele. Qui lavorava un team ridotto, tre redattori e quattro operai, che curava tutti i contenuti da sé, non potendo contare su inviati. Per il nome si trovò più in linea con i tempi la dicitura Corriere, associata all’espressione “della Sera” perché era previsto che uscisse il pomeriggio.

La sede “storica” poi è diventata quella di via Solferino, sempre nel cuore di Milano, a due passi dal quartiere di Brera. All’inizio tutto il giornale era raccolto in due stanze ed era composto da tre redattori (oltre al direttore) e da quattro operai. I tre collaboratori di Torelli Viollier erano in realtà suoi amici. L’interesse per la Prima guerra mondiale permise di sfondare il muro delle 600.000 copie nel 1920. Dopo gli anni difficili della censura fascista, nel Dopoguerra la testata cambia nome due volte. Da “Corriere d’Informazione” nel ’45-’46, a “Nuovo Corriere della Sera” nel ’46-’59, fino al recupero della originaria dicitura.

Il resto è storia nota. Il Corriere è diventato nel tempo ed è tuttora il primo o il secondo dei quotidiani italiani più diffusi, e appartiene al gruppo editoriale Rcs Mediagroup, quotato in Borsa e con un capitale sociale di 40 milioni di euro. L’editore Urbano Cairo è il primo azionista. Dal 1 maggio 2015 è diretto da Luciano Fontana.

Ilaria Festa

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